La notizia che le autorità federali sembrano aver perso traccia di circa 1.500 bambini immigrati ha fatto il giro degli Usa portando una serie di critiche severe all’amministrazione Trump.

Un funzionario del dipartimento della Salute ha riferito al Senato che l’agenzia federale non sa dove siano 1.475 bambini che hanno attraversato la frontiera da soli e che, una volta trovati dalle autorità, sono stati collocati presso un adulto residente negli Stati Uniti. I funzionari sostengono che non è loro responsabilità ritrovare i bambini dopo che vengono collocati presso l’adulto, ma questa tesi non ha convinto nemmeno molti repubblicani, come il senatore dell’Ohio Rob Portman, che ha ripetutamente sostenuto come sia una questione di umanità, non solo di responsabilità giuridica, e ha citato un caso in cui i funzionari avevano affidato otto di questi bambini immigrati a trafficanti umani.

A volte questi bambini vengono separati dai loro genitori dopo aver attraversato il confine degli Stati Uniti, seguendo la linea dura che tanto piace a Trump e al procuratore generale Jeff Sessions, che ha dichiarato: «Se si attraversa il confine illegalmente si viene perseguiti, se portate con voi un bambino, verrete separati, come richiesto dalla legge. Se non volete essere separati dal vostro bambino, allora non portatelo».

La conseguenza di questa nuova politica è che i bambini vengono separati dai genitori poiché gli adulti sono accusati del reato di immigrazione illegale, anche se gli adulti sono in cerca di asilo e si sono presentati volontariamente alle autorità, ma siccome secondo le norme federali, la polizia dell’Immigrazione deve mettere in custodia i minori non accompagnati, i figli di adulti detenuti all’ufficio per il reinsediamento dei rifugiati sono da soli, quindi devono essere messi in custodia. Queste separazioni bambino-genitore vengono evidentemente usate per scoraggiare l’immigrazione illegale attraverso il confine sud degli Usa. Già l’11 maggio John Kelly, capo dello staff della Casa Bianca, in un’intervista con l’emittente Npr, ha definito le separazioni familiari come un «deterrente duro» per i genitori migranti che potrebbero pensare di portarsi dietro i figli.

«La stragrande maggioranza delle persone che si spostano illegalmente negli Usa non sono cattive persone – ha detto Kelly – ma non sono nemmeno persone che potrebbero facilmente assimilarsi nella nostra società moderna. Sono le popolazioni rurali dei Paesi da cui provengono, poco istruiti; vogliono venire qui per ragioni sulle quali posso essere solidale, ma le leggi vanno rispettate e per farle rispettare servono deterrenti».