All’estero molto simile a Trump, in politica interna spostato a sinistra proprio per riempire quella voragine politica che ha separato negli anni precedenti e durante il trumpismo le classi più povere dal partito democratico.

Ieri la Casa Bianca ha presentato il suo piano da 1.800 miliardi e le manovre fiscali volte a riequilibrare la società americana. La nuova proposta include circa mille miliardi di nuove spese e 800 miliardi di crediti fiscali. La maggior parte di quest’ultimi è destinata a espandere l’accesso all’istruzione e alla salute infantile. Sono previsti inoltre fondi per rendere gli asili nido e i college pubblici gratuiti, per sovvenzionare un programma federale di congedi retribuiti, per rendere più sostenibili le cure per i più piccoli, per espandere i sussidi già previsti dal piano di spesa anti-Covid e per rafforzare le attività federali di contrasto alla povertà.

«Il presidente proporrà una serie di misure che assicurino che gli americani più ricchi paghino le tasse dovute e, al contempo, che nessuno che guadagni meno di 400.000 dollari l’anno si veda aumentare le imposte», ha detto una fonte dell’Amministrazione americana, che ha chiesto l’anonimato e riportata dall’Ansa. Il pacchetto segue quello da 2.300 miliardi di dollari per le infrastrutture, annunciato il mese scorso e attualmente in discussione tra le forze politiche: nel complesso – come sottolinea Agenzia Nova – si parla di oltre 4 mila miliardi di dollari con i quali la nuova amministrazione vuole rilanciare e trasformare l’economia statunitense, duramente colpita dalla pandemia di Covid-19

In particolare, inoltre, Biden intende innalzare l’aliquota massima prevista dal fisco americano dall’attuale 37% al 39,6%, rovesciando così la politica fiscale trumpiana, «chiudendo ogni scappatoia che possa finora aver consentito ai più benestanti di evadere la loro quota dovuta». Quest’ultimo aspetto, però, rischia di compromettere il percorso al Congresso: come sottolineato dal New York Times, «la proposta rischia tuttavia di incontrare al Congresso più resistenze di quelle già trovate dal Piano per il lavoro americano, il pacchetto per le infrastrutture.
Le coperture, infatti, sarebbero garantite da un aumento delle tasse per le fasce più benestanti della popolazione al quale il Partito repubblicano (che controlla 50 seggi al Senato) si oppone con forza».