Il ciuffo impomatato, uno sguardo penetrante e soprattutto una voce calda e avvolgente da «baritono dorato», come l’ha definita il critico Luciano Federighi. A 74 anni si è spento a Baton Rouge in Louisiana Percy Sledge che tutti ricordano per l’evergreen When a man loves a woman, arrivata al primo posto negli Stati uniti – e poi nel resto del mondo – nel 1966 è diventata un classico della canzone mondiale. La prima incisione soul – secondo la bibbia Billboard – a raggiungere il vertice delle charts. Nato a Leighton il 25 novembre 1940 da una famiglia di agricoltori, il giovane Percy capisce subito che il duro lavori dei campi non fa per lui.

Si ingegna quindi per trovare metodi meno faticosi e piacevoli per guadagnarsi la vita. Cantare ad esempio e la cosa gli riesce particolarmente bene, così da legarsi – appena quindicenne – a diverse band locali fino all’ingresso in pianta stabile negli Esquires Combo che all’epoca – grazie a live set in cui riprendevano brani dal repertorio dei Beatles e di Smokie Robinson – erano diventati molto famosi in Alabaama e Mississippi. Ma non basta a sbarcare il lunario, tanto che Percy alterna le serate nei locali a lunghe giornate passate nelle corsie dell’ospedale di Colberty County come infermiere. Ed è proprio durante una esibizione con gli Esquires che scocca la scintilla. Percy – è lui a raccontarlo in un’intervista del 1988 a Rolling Stones – si sente particolarmente depresso, sta perdendo il lavoro e la sua ragazza è partita per Los Angeles cercando fortuna come modella: «Non avevo un dollaro in tasca e non c’era niente che potessi fare per convincerla a restare. Avevo davanti due bottiglie di Jack Daniels, gli occhi erano gonfi di pianto e cominciai a buttare giù un testo». Non ha ancora la musica ma ha un’intuizione: chiede al bassista Calvin Lewis e al tastierista Andrew Wright di suonare una lentissima base blues su cui poter cantare. Pochi accordi che diventano sei minuti intensi e struggenti, su cui Percy improvvisa la melodia di When a man loves a woman.

Ad assistere a questa febbricitante performance, sbalordito, il produttore Quinn Ivy. È il diluvio, Percy lascia gli Esquires ed entra in sala di registrazione per incidere il pezzo. Lo ascolta Jerry Wexler il guru dell’Atlantic Records che non se lo fa sfuggire e anzi chiama il suo partner, Ahmet Ertegun avvisandolo: «Ho nella mia borsa il fatturato della prossima estate…».

Un successo enorme che influenzerà il sound di quegli anni, un anno dopo i Procol Harum si ispireranno alla lenta progressione di accordi di When… per la loro A whiter shade of pale – e che nel 1997 vivrà una seconda giovinezza grazie all’inserimento nella colonna sonora di Platoon. Farà anche la fortuna di Michael Bolton, la sua versione del classico di Percy si porterà a casa nel 1991 un Grammy, ma si traduce sovente in un boomerang. Sledge si troverà infatticostretto a ripetere quella formula, variazioni sul tema ballad che non rendono sempre giustizia al suo spessore da interprete.

Il periodo migliore si concentra sul finire dei ’60, con pezzi che finiscono regolarmente nella hit parade: It tears Me Up, Take Time to Know Her, Warm and Tender Love. Voce calda Percy eccelle anche nelle riletture di brani come The Dark End of the Street e nel presleyano Love me tender. Nel 1992 l’ennesimo rilancio di When a Man loves a woman per una marca di jeans lo riporta in auge. Percy incide un nuovo album Blues Night (1994) con due grandi ospiti: Steve Cropper e Bobby Womack. Il cerchio si chiude idealmente nel 2005 quando il suo nome verrà giustamente inserito nella Rock and Roll Hall of Fame.