I media internazionali hanno dato grande risalto alle manifestazioni di Hong Kong: il gigante cinese alle prese con dei problemi interni, sembra catturare l’immaginario occidentale, immediatamente solidale con gli studenti in piazza contro Pechino.

A questo proposito si sono sprecate le similitudini. Naturalmente il ricordo dei fatti di Tienanmen, è stato tra i più citati. Secondo il Financial Times, però, non sarebbe un paragone appropriato.
Il quotidiano finanziario britannico, dopo aver specificato che in ogni caso le proteste costituiscono uno dei momenti più difficili e importanti per il partito comunista cinese, specifica le dissonanze: «Le differenze tra Hong Kong nel 2014 e Pechino nel 1989 sono significative. Nei successivi 25 anni, la Cina è diventata un paese infinitamente più ricco e più potente.

Le autorità cinesi inoltre sperano che le manifestazioni in corso a Hong Kong, iniziate sotto la bandiera del movimento Occupy Central, sembrano aver più cose in comune con Occupy Wall Street – movimento che ha finito per spegnersi – anziché con il movimento degli studenti in Cina nel 1989; infine, le autorità hanno più margine di manovra rispetto al 1989, se decideranno di usarlo, perché Hong Kong non è la capitale del paese. È una città regionale, che gode di uno status speciale con la formula di un «paese, due sistemi» che ha caratterizzato il passaggio dall’egemonia britannica al dominio cinese.

La stampa cinese da parte sua ha evidenziato «l’illegalità delle proteste», cercando di difendere il proprio punto di vista. Ma a questo proposito è bene registrare una caratteristica comune a cinesi e abitanti di Hong Kong, ovvero una sorta di odio reciproco.

Come scritto dai media internazionali, Pechino sta cercando di bloccare le notizie da Hong Kong sui quotidiani, magazine e televisioni ufficiali e su internet. «Se le manifestazioni continuano, potrebbe anche provare a sfruttare un antagonismo latente tra continentali e cittadini di Hong Kong», ha scritto il Ft.

A Hong Kong, infatti, i «continentali» sono a volte rappresentati come intrusi rozzi, maleducati, spendaccioni e arroganti. In Cina, gli abitanti di Hong Kong, sono spesso ritratti come marmocchi viziati con una nostalgia antipatriottica per il dominio coloniale.