Jason Miller, il principale portavoce di Trump, ha annunciato che non diverrá il direttore delle comunicazioni della Casa Bianca come aveva pubblicamente accettato solo due giorni prima, ufficialmente per occuparsi della famiglia, ma si parla di uno scandalo sessuale extraconiugale.

LA VERSIONE UFFICIALE di Miller parla di una dimissione dettata dall’obbligo morale ad adempiere ai propri doveri familiari. Sua moglie, infatti è incinta e a gennaio dará alla luce la loro secondogenita, perciò Jason Miller si ritira e Sean Spicer lo sostituirá. Diversa la versione pubblicata da Politico, che cita fonti anonime, per le quali A.J. Delgado, una collega junior del comitato di transizione di Trump, attraverso uno scambio di email con altri membri senior dello staff, avrebbe descritto i dettagli di una relazione avuta con Miller. Inoltre Delgado ha lanciato una serie di tweet criptici, poi eliminati prima di cancellare del tutto il proprio account, ma in rete nulla si cancella. «Quando la gente ha bisogno di dimettersi gentilmente e si rifiuta di… è un po ‘… spettrale», aveva scritto Delgado subito dopo l’annuncio di Miller, il New York Daily News è però riuscito a recuperare il tweet incriminato e l’ha reso pubblico con la ricostruzione della probabile relazione extra coniugale. Delgado ha definito Miller la «versione 2016 di John Edwards», alludendo all’ex candidato democratico alla presidenza, segretamente padre di un bambino avuto da un’aiutante della campagna, donna con la quale aveva avuto una relazione durata anni.

MILLER E DELGADO erano giá stati visti insieme da Cnn, Abc, Nbc, ad esempio mentre uscivano da uno strip club di Las Vegas dove partecipavano entrambi al dibattito presidenziale finale del mese di ottobre. La notizia della probabile relazione extraconiugale è stata subito pubblicata dal New York Daily News e poi ripresa dal New York Post; i due quotidiani sono politicamente agli antipodi, il Post è stato uno dei pochissimi a dare l’endorsement a Trump, il Daily News aveva subito sostenuto Clinton anche preferendola a Sanders e sin dai primi dibattiti aveva dedicato al tycoon prime pagine al vetriolo chiamandolo clown, buffone, Hitler, catastrofe, incapace, e chiedendogli ripetutamente di mostrare la dichiarazione dei redditi.

QUESTO SCANDALO mostra che il rapporto tutt’altro che risolto tra nuovo presidente e stampa continuerá sul binario di scontro, nulla passerá sotto silenzio e la vita della nuova Casa Bianca sará resa difficile anche da notizie di serie B ma che il tabloid di regime Post sará poi obbligato a divulgare.