Era il 20 febbraio quando ancora The Donald affermava che «In appena tre anni, abbiamo fatto a pezzi la mentalità del declino americano». Era stata la sua piattaforma, vincente su una parte dell’elettorato (mentre l’altra, lo sappiamo, avrebbe votato chiunque pur di liberarsi di Hillary e dell’establishment democratico) ed era ciò che stava accadendo: posti di lavoro in più, tasso di disoccupazione sceso ai minimi da cinquant’anni, PIL in crescita e persino salari, soprattutto quelli più bassi, debolmente in aumento. Se la povertà non era diminuita, tra neri e immigrati recenti, la ricchezza delle famiglie era aumentata – sì, ma...