Otto giorni dopo il primo soccorso e nonostante nove richieste di un porto di sbarco il Viminale non ha ancora autorizzato i 306 naufraghi che si trovano a bordo della Ocean Viking a toccare terra. Le condizioni meteorologiche stanno peggiorando e tra lunedì e martedì ha anche piovuto. «Siamo una nave ambulanza, non un ospedale», ha scritto su Twitter l’Ong. Intorno a mezzogiorno di ieri la Ocean Viking ha lasciato il tratto di mare tra Lampedusa e Malta puntando la prua verso le coste siciliane. In serata un portavoce dell’organizzazione ha fatto sapere che dalle autorità italiane non era ancora giunta nessuna comunicazione.

Tra sabato e domenica tre persone sono state evacuate d’urgenza per ragioni sanitarie (insieme a cinque familiari). Tra loro un minore accompagnato dal fratellino. L’attesa a bordo è fatta anche di questo crudele stillicidio, mentre in alto mare rimangono le convenzioni internazionali sul soccorso marittimo che imporrebbero agli Stati di assegnare i Place of safety (Pos)nel più breve tempo possibile.

In serata, intanto, un peschereccio con 400 migranti arrivato autonomamente a Pozzallo si è incagliato all’imbocco del porto.