La Francia guidata da Le Pen sarebbe un paese a rischio implosione, che si incammina verso la guerra civile. A 48 ore dall’apertura delle urne per il ballottaggio delle elezioni regionali, il premier socialista francese Manuel Valls attacca il Front National e dà voce all’inquietudine della gauche di fronte alla possibilità che l’ondata «blu Marine» del primo turno possa ripetersi anche domani. Intervistato da France Inter, Valls non usa le mezze misure e afferma senza esitazione che «ci sono due visioni per il nostro Paese.

Una, quella dell’estrema destra, sul fondo, predica la divisione. E questa divisione può condurre alla guerra civile». Dall’altra parte, ad opporsi a quella di Le Pen, c’è invece «la visione della République e dei valori democratici che promuove l’unità e lo sviluppo del paese».

Nel suo intervento radiofonico, il premier ha mostrato di essere però consapevole di come le parole d’ordine demagogiche del Front National stiano facendo sempre più spesso breccia in un elettorato deluso dai partiti tradizionali, in particolare proprio dal Partito socialista oltre che dal centro-destra di Sarkozy. Così, Valls non si è limitato soltanto a mettere in guardia rispetto ai rischi insiti in una vittoria anche solo locale del partito di Marine Le Pen, ma ha voluto mettere l’accento sul fatto che i programmi di questo partito rappresentano una sorta di truffa nei confronti degli elettori. «Le promesse del Fn rappresentano un autentico bidone verso i cittadini, un modo di fregare gli elettori con annunci senza senso», ha affermato il primo ministro.

L’aperta scesa in campo di Manuell Valls indica quanto allarme susciti ancora nell’esecutivo, come nel paese, il voto di domenica. Gli ultimi sondaggi provenienti dalle regioni più «calde» danno infatti il Fn sconfitto di misura nel Nord-Pas de Calais, testa a testa con i Républicains nel sud-est della Paca, mentre nella mega regione dell’est, dove andrà in scena una triangolare visto che il candidato socialista ha deciso di non ritirarsi per fare fronte comune contro l’estrema destra, ma di mantenere la propria lista anche al secondo turno, i cui esiti sono al momento imprevedibili. In ogni caso, se anche soltanto una di queste regioni, ad esempio quella che riunisce la Provenza alla Costa Azzurra e che conta circa 6 milioni di abitanti, andasse effettivamente al Fn, la politica transalpina subirebbe uno skock mai registrato prima.