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Per la Sanità pubblica il 15 giugno in piazza in 34 città

Per la Sanità pubblica il 15 giugno in piazza in 34 cittàProtesta per la sanità pubblica in Sardegna

In attesa della manifestazione nazionale del 24 giugno a Roma promossa dalla Cgil in difesa del diritto alla salute e per la difesa e il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale […]

Pubblicato più di un anno faEdizione del 14 giugno 2023

In attesa della manifestazione nazionale del 24 giugno a Roma promossa dalla Cgil in difesa del diritto alla salute e per la difesa e il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universale, domani in 34 città italiane si svolgeranno sit-in, assemblee e incontri promossi dalle associazioni di medici e operatori sanitari al grido di «Salviamo la sanità pubblica».

L’intento delle sigle promotrici – Anaao Assomed, Cimo- Fesmed, Aaroi-Emac, Fassid, Fp Cgil Medici, Federazione Veterinari e Medici, Coordinamento area medica, Uil Fpl e Cisl medici – i cui segretari parteciperanno al sit-in di Roma davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze a partire dalle 10:30, è quello di denunciare i pericoli che minano la sostenibilità del Ssn e di «sollecitare interventi per scongiurare il collasso del sistema». Sono 18 le associazioni di pazienti e cittadini che hanno aderito, come le associazioni Donatori Midollo Osseo, Sclerosi Laterale Amiotrofica, Lotta contro l’Aids, l’Associazione Persone Con Malattie Reumatologiche e Rare, Cittadinanzattiva, Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia.

Il Sistema in realtà è già al collasso: in molte regioni – ma anche nelle grandi città, a partire da Roma – le liste d’attesa sono talmente lunghe che il Cup non riesce a dare appuntamenti, cosicché i cittadini che non possono rivolgersi al privato spesso rinunciano alle cure. Secondo la Direzione centrale per le statistiche sociali e il welfare dell’Istat, sentita dalla Commissione affari sociali a marzo, nel 2022 circa il 7% della popolazione ha dovuto rinunciare a curarsi. E questo accade mentre gli investimenti sulla sanità calano – fermi al 6% rispetto al Pil, quasi la metà della Germania, un terzo in meno di Francia e Inghilterra, e l’assistenza territoriale si impoverisce sempre di più. «Occorrono almeno 8 miliardi in più sul Fondo Sanitario Nazionale – spiega l’Ordine dei medici di Firenze – Bisogna assumere specializzandi e superare il limite al tetto di spesa imposto alle Regioni per le assunzioni del personale sanitario».

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