Che la procura di Catania fosse da sempre contraria all’idea di processare Matteo Salvini per la vicenda Gregoretti si sapeva fin dall’inizio. Quindi ieri nell’aula bunker del carcere Bicocca del capoluogo etneo – dove si svolge l’udienza preliminare a carico del leader della Lega – non c’è nessuna sorpresa quando il pm Andrea Bonomo rinnova la richiesta di non luogo a procede nei confronti dell’ex ministro dell’Interno accusato di sequestro di persona per aver ritardato, nel luglio del 2019, lo sbarco di 131 migranti dalla nave della Guardia costiera italiana.

 

Per il magistrato, infatti, le scelte fatte da Salvini quando era ai vertici del Viminale furono «condivise dal governo» (Conte 1, ndr) e «non integrano gli estremi del reato di sequestro di persona perché il fatto non sussiste». Parole che Matteo Salvini ascolta con evidente soddisfazione. «Sentire la pubblica accusa dire che ho rispettato le norme italiane e internazionali, ho salvato vite, mi ripaga di mesi e mesi di amarezze. Torno dai miei figli tranquillo», dice una volta uscito dall’aula.

Siamo ormai alle ultime battute del procedimento. Per il 23 aprile sono previste le arringhe delle parti civili mentre la sentenza del gup Nunzio Sarpietro è attesa per il 14 maggio. Ieri Salvini ha voluto presentare una nuova memoria difensiva a integrazione di quella già consegnata lo scorso mese di settembre: 63 pagine nella quali l’ex ministro ha di nuovo ricostruito la sequenza degli avvenimenti accaduti a luglio del 2019 e chiesto il non luogo a procedere.

Da parte sua la procura ha sostanzialmente ribadito quanto sostenuto fin dall’inizio, vale adire che nel caso della nave Gregoretti «l’attesa di tre giorni non può considerarsi una illegittima privazione della libertà», visto che anche in seguito, una volta negli hotspot , per i migranti sono proseguite le limitazioni di movimento. E comunque ci sarebbe stata una condivisione da parte di tutto il governo della linea scelta dal Viminale: «Non che sia giusto e condivisibile – dice rivolto al gup – ma si può ritenere che l’ex ministro Salvini abbia violato le convenzioni internazionali? Si può definire illegittima la sua scelta di tardare il Pos (Place of safety, ndr)? A mio avviso no». Anche perché, è la conclusione del pm, «se vengono garantite le condizioni dei migranti a bordo» anche «una nave può essere considerata un Pos» cioè un porto sicuro.

Che le responsabilità del Viminale fossero condivise dall’intero governo Conte 1 è quanto sostenuto anche dall’avvocato Giulia Bongiorno, che difende il leader della Lega. «C’era un preciso orientamento politico di avviare lo sbarco dopo la redistribuzione i Europa», ha detto il legale. «Sono scelte politiche che possono piacere o non piace, ma sono insindacabili».