In Italia e nel mondo migliaia di persone oggi scenderanno in piazza per la giornata di mobilitazione internazionale «Spegniamo la guerra, accendiamo la pace».
La giornata è stata lanciata dal movimento pacifista statunitense contro l’attacco di Trump all’Iran, ripresa in 19 Paesi e rilanciata in Italia, dove si terranno iniziative, promosse da un coordinamento di 335 organizzazioni, in 40 città (info: www.retedellapace.it).

«Dobbiamo gridare il nostro no alla guerra, alla sua preparazione, a chi la provoca per giustificare la produzione e la vendita di armi», si legge nel comunicato, «manifestiamo il nostro sostegno alle popolazioni, vere vittime delle guerre, a chi si rivolta da Baghdad a Teheran, da Beirut ad Algeri, da Damasco, al Cairo, a Gerusalemme, a Gaza». Al governo italiano e all’Europa la rete chiede «gli atti concreti di pace e di disarmo indicati dettagliatamente nell’appello di convocazione». E cioè: opporsi alla proposta di impiego della Nato in Iraq e in Medio Oriente; negare l’uso delle basi Usa in Italia per interventi in paesi terzi senza mandato Onu; bloccare l’acquisto degli F35; fermare la vendita di armi ai paesi in guerra o che violano i diritti umani come sancito dalla L. 185/90; ritirare i nostri soldati dall’Iraq e dall’Afghanistan, richiedendo una missione di peace-keeping a mandato Onu e inviare corpi civili di pace; adoperarsi per la sicurezza del contingente italiano e internazionale in missione Unifil in Libano; aderire al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari eliminandole dalle basi in Italia; sostenere in sede europea la necessità di mantenere vivo l’accordo sul nucleare iraniano implementando da parte italiana ed europea le misure di revoca dell’embargo; porre all’interno dell’Unione europea la questione dei rapporti Usa-Ue nella Nato.

Nel mondo sono moltissime le manifestazioni previste: dagli Stati Uniti al Brasile, dall’Australia alla Corea.