La scelta più comoda per consentire l’epilogo dei campionati nazionali, con il permesso del Covid-19. E pure per tutelare un evento da 2,5 milioni di euro. L’Uefa rinvia al prossimo anno gli Europei di calcio. Una decisione attesa, dopo aver fatto finta di nulla per settimane mentre il Virus si impossessava dell’Europa, presa ieri in una riunione via call con i rappresentanti delle federazioni, degli altri stakeholder del calcio europeo, compreso il sindacato atleti.

DUNQUE, IL VIA DI EURO 2020 avverrà allo Stadio Olimpico di Roma l’11 giugno 2021. Congelate quindi le partite che erano in programma nelle prossime settimane delle nazionali, tra amichevoli (comprese le sfide dell’Italia con Germania e Inghilterra) e incroci per la qualificazione agli Europei. E così anche la Coppa America, pure rinviata al 2021, ospitata da Argentina e Colombia. Andando oltre le motivazioni fornite dal numero uno dell’Uefa, Aleksander Ceferin, sulla tutela della salute degli atleti e di chi lavora nel microcosmo del pallone – lo stesso Ceferin ha preteso che fossero giocate le partite di Champions League a porte aperte e chiuse, nella scorsa settimana, mentre si moltiplicavano le vittime in Italia ed Europa – è concessa priorità assoluta alla conclusione dei tornei nazionali, dalla Serie A alla Premier League, Liga spagnola, Bundesliga e Ligue 1. Tornei sospesi ormai da giorni, con calciatori in isolamento a causa delle ripetute positività tra Italia, Inghilterra, Spagna (il Valencia ha fatto sapere che il 35% della rosa è infetta), Germania. Anche la Fifa ha rinviato la prima edizione del Mondiale per Club, dal 2021 (forse) al 2023.

 

Su una terrazza nei pressi dello stadio valenciano Mestalla durante il recente match di Champions League tra Valencia e Atalanta (Ap)

 

ORA I TEMPI PER IL RIENTRO in campo sono stabiliti dal Virus: in caso di mancata conclusione dei campionati si prospetta una perdita complessiva da quasi quattro miliardi di euro. Per scongiurare il rischio, le istituzioni del calcio italiano hanno stilato una tabella, ripresa a maggio e torneo sino al 30 giugno, massimo inizio di luglio. E sempre il Covid-19 dovrà trovare la collocazione – entro giugno – alla finale di Champions League, forse il 27 giugno, con il torneo che dovrebbe ripartire, secondo i programmi Uefa, nella prima settimana di maggio con le rimanenti gare di ritorno degli ottavi di finale. Lo stesso vale per l’Europa League, che ricomincerebbe dall’andata degli ottavi di finale.

INTANTO, IN UNO SCENARIO senza copione a causa del Virus, in Serie A c’è un clamoroso caso al Brescia: gli ex tecnici Grosso e Corini sono stati richiamati al lavoro per oggi al centro tecnico del club lombardo. Decisione inspiegabile da parte del presidente della società, Massimo Cellino, stigmatizzata dall’Assoallenatori che preannuncia azioni penali verso il club, in aperta violazione del decreto Conte dello scorso 11 marzo.

Oltre al pallone, contano i danni gli altri sport per il Covid-19: rinvio del Roland Garros di tennis a settembre 2020 (e ora rischia Wimbledon), delle classiche del Nord nel ciclismo: Parigi Roubaix, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi .

ORA LO SGUARDO È RIVOLTO alle Olimpiadi di Tokyo, che partono il 9 luglio. Più di una voce, anche dal Comitato Olimpico Internazionale – ma anche il premier giapponese Abe – ha messo in dubbio il via della manifestazione, con il rischio di un contraccolpo economico da decine di miliardi di euro per il paese nipponico. Lo stesso CIO ha gettato acqua sul fuoco dei rumours, esortando gli atleti a continuare a prepararsi per i Giochi. Ma anche per l’evento a cinque cerchi, che si è fermato nella storia solo per le Guerre mondiali, deciderà solo la pandemia.