Inizia oggi la visita di stato del presidente degli Stati uniti, Donald Trump, in Giappone. In una conferenza stampa prima della partenza, Trump ha indicato i punti attorno ai quali ruoteranno i colloqui con il primo ministro giapponese Shinzo Abe: rapporti commerciali bilaterali e sicurezza regionale.
Abe è stato appena rieletto alla guida dell’esecutivo, il suo quarto, e può così portare avanti l’intesa diplomatica con Trump. L’essenza della strategia è di dare a Trump quel che vuole nei contenuti e mostrare uno stretto rapporto con il presidente americano quanto alla forma. Questa condotta diplomatica comincia a tavola.

 

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ABE HA PRENOTATO per il suo ospite una cena presso un ristorante di Tokyo che serve carne alla griglia per venire incontro ai gusti di Trump. Tra le trivialità con le quali Abe vuole intrattenere il presidente americano ci sarà una partita a golf in uno dei club più esclusivi del paese, che dovrebbe permettergli di mostrare ai vicini asiatici quanto i due siano amici.

Politicamente Trump non camminerà però su di un soffice campo da golf, quanto sul vuoto della politica estera americana in Asia del suo predecessore Barack Obama.

Trump ha abbandonato ogni interesse a un approccio multilaterale nel settore commerciale in favore di uno strettamente bilaterale. Questo si è vedrà chiaramente negli incontri dei prossimi giorni, nei quali Abe dovrebbe promettere consistenti acquisti di gas dagli Stati uniti, per aiutare l’amministrazione Trump a raggiungere l’obiettivo di riequilibrio della bilancia commerciale. Inoltre, Abe prometterà consistenti investimenti nelle infrastrutture necessarie a portare il gas statunitense in tutta l’Asia.

SEMPRE SUL FRONTE commerciale Abe sembra però più legato all’eredità di Obama in Asia.

Infatti, nei giorni scorsi in una località fuori Tokyo si sono riuniti i negoziatori degli unici paesi firmatari del Trattato Transpacifico – un accordo di libero scambio – rimasti dopo il ritiro degli Stati uniti voluto da Trump.

Lo scopo è stato quello di rinegoziare una serie di clausole volute dagli Stati uniti. Abe ha dichiarato che vuole l’annuncio definitivo del nuovo accordo a margine del vertice Apec di metà novembre, che ha portato Trump nella regione e dove questi terrà un discorso sulla «libera e aperta regione indo-pacifica».

PER DIMOSTRARE la sua fedeltà alla linea di Trump, Abe ha già fatto menzione di questa formula nell’incontro di lunedì scorso con il presidente filippino Rodrigo Duterte – che ospiterà a Manila i vertici Asean di metà mese – nel quale Abe ha promesso investimenti per miliardi di yen per infrastrutture nelle Filippine e cercato l’accordo di Duterte sulla sicurezza regionale.

Questo è l’altro tema nell’agenda della visita di Trump. Al centro dei colloqui c’è il contenimento delle ambizioni nucleari della Corea del Nord. Sul punto, in una intervista televisiva dei giorni scorsi, Trump ha avanzato l’ipotesi di armamento dell’alleato giapponese – definito una «nazione guerriera» – come spauracchio per i vicini, Cina inclusa.

Questo avrà lusingato Abe che vorrebbe rilegittimare le forze armate giapponesi, ma si scontra contro una pubblica opinione tenacemente ostile.

PROPRIO ALLA VIGILIA della visita quarantamila persone sono scese in strada a Tokyo, e altre ventimila a Osaka, per sostenere l’attuale costituzione che bandisce la guerra. E la conferenza di Ivanka Trump, la figlia del presidente, era deserta.