«People. Prima le persone» è lo slogan della manifestazioni nazionale antirazzista che si terrà il 2 marzo a Milano. A organizzarla una rete di 25 associazioni, tra le quali Acli, Anpi, Amnesty International, Arci, Comunità di Sant’Egidio, Emergency, Libera, I sentinelli e Terres des hommes. L’obiettivo è superare le 100mila persone che scesero in piazza il 20 maggio del 2017 ancora a Milano dietro lo striscione «Insieme senza muri». L’appello indica gli obiettivi: «La politica della paura e la cultura della discriminazione vengono sistematicamente perseguite per alimentare l’odio e per creare cittadini e cittadine di serie A e di serie B. Per noi, invece, il nemico è la diseguaglianza, lo sfruttamento, la condizione di precarietà». E ancora: «Crediamo che la buona politica debba essere fondata sull’affermazione dei diritti umani, sociali e civili perché pensiamo che le differenze non debbano mai diventare occasione per creare nuove persone da segregare, nemici da perseguire, ghettizzare o emarginare».

Sarà un corteo «con colori e musica», ha spiegato il portavoce dei Sentinelli Luca Paladini, perché «i rabbiosi stanno dall’altra parte». Alla presentazione della manifestazione ieri ha partecipato anche l’assessore comunale alle politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, che su twitter ha scritto: «Alla faccia dei razzisti della porta accanto ci vediamo a Milano il 2 marzo». Ieri però l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione ha invitato Palazzo Marino a iscrivere all’anagrafe meneghina i circa 130 richiedenti asilo che per il dl Sicurezza non avrebbero più diritto alla carta d’identità (come già fatto dal comune di Palermo e, dallo scorso martedì, anche da Napoli), oppure l’Asgi presenterà un ricorso collettivo.
Il contrasto al dl Sicurezza, e alle linee di governo targate Lega in tema di migranti, è una delle motivazioni per scendere in piazza il 2 marzo ma i promotori non vogliono rinchiudere l’iniziativa in un unico perimetro: «Non è una manifestazione contro qualcuno o qualcosa, ma a favore del cambiamento delle politiche dell’Europa e del paese – spiega Roberto Cenati, presidente Anpi Milano -. Siamo per il diritto di asilo e di accoglienza, antirazzisti e antifascisti, convinti che la diversità sia un valore». L’appello, infatti, si chiude con un richiamo all’Ue: «Vogliamo mobilitarci per un’Europa nella quale venga sconfitta la spinta del neonazionalismo che porta nuove barriere, che fomenta la violenza, che fa del migrante un capro espiatorio».

Per arrivare a raddoppiare le presenze rispetto al 2017, le associazioni promotrici stanno organizzando convegni, incontri nelle scuole e iniziative pubbliche. Tutte occasioni per condividere l’appello e aumentare le adesioni. L’elenco degli appuntamenti sarà disponibile sul sito www.people2march.org. «Nel ribadire ‘Prima le persone’ – concludono gli organizzatori – diciamo che servono politiche sociali nuove per il lavoro, per la casa, per i diritti delle donne, per la scuola, per la tutela dei più fragili».