Oggi, a Milano, si riuniscono in assemblea nazionale le 400 Rsu del movimento dei delegati autoconvocati contro la Riforma Fornero sulle pensioni. Dallo nello scorso autunno, il movimento degli autoconvocati si è notevolmente esteso, radicandosi nei territori e coinvolgendo le Rsu delle principali aziende (Electrolux, Ilva, Marcegaglia, Gruppo Fiat), settori importanti di pubblico impiego (Milano, Torino, Roma) e di servizi pubblici (Hera, Iren, Gruppo A2A, trasporti). Obiettivo generale: arrivare all’abrogazione della famigerata legge Fornero per costruire un sistema previdenziale equo in termini di età pensionabile, valore delle future pensioni, riforma dell’Inps.

Dopo mesi di assemblee, petizione popolare, manifestazioni pubbliche come i presidi davanti alle Prefetture e alle sedi Inps, per il movimento delle Rsu è arrivato il momento di fare un bilancio di quanto fatto finora per poter programmare le prossime iniziative che dovranno segnare un salto di qualità dal punto di vista della lotta per il diritto alla pensione.

Ovviamente al centro dell’assemblea di oggi ci sarà anche una valutazione sul documento in materia di pensioni approvato dagli esecuti unitari di Cgil-Cisl -Uil, con il voto contrario della sinistra sindacale. Il Movimento delle Rsu è autonomo rispetto alle organizzazioni sindacali, ma non per questo indifferente alla discussione che si sviluppa al loro interno. Per questo viene considerato positivo che i sindacati riaprano la discussione sul tema pensioni perché fino a poco tempo fa nemmeno se ne parlava. Questo è un successo del Movimento: tra gli obiettivi c’era quello di svegliare le organizzazioni sindacali dal loro torpore ed incalzarle affinché assumessero l’impegno di organizzare una grande iniziativa sulla previdenza. Ma le note positive si fermano qui.

Nel merito il documento Confederale è del tutto inadeguato; impegni generici, mancate riposte a temi decisivi, addirittura elementi regressivi come sulla previdenza complementare. Si propongono piccoli correttivi, quando in realtà si dovrebbe metter mano al sistema previdenziale in maniera complessiva e in maniera ben più decisa. A partire dall’età pensionabile (da 62 anni in su con flessibilità), quando il Movimento ribadisce la proposta 60-40 (età anagrafica o contributiva), per proseguire col valore delle future pensioni, per arrivare alla previdenza complementare ed i fondi pensione: il documento sindacale così non va. Per questo il Movimento delle Rsu annuncerà battaglia sulle assemblee di presentazione del documento, pretendendo che ai lavoratori venga garantito di discutere nel merito e di decidere i termini e i contenuti della vertenza sulle pensioni.

*Coordinamento Nazionale RSU contro Fornero