Una voce angelica a tratti tagliente. Un tu che può far esplodere il cuore come un attentatore kamikaze, un tu che deve mordere forte da lasciare un segno. Un tu che è coinvolto dall’io cantante ma è più spettatore che attore in un teatro pieno di donne volubili e seducenti, in mezzo al mare ma natanti, potenti, con una volontà dirompente. Atmosfere dance, un tango libero celebrando Piazzolla, una marcetta al pianoforte, ritmi audaci, melodie struggenti, sonorità elettroniche miste a canto sapiente trovano unica bandiera nel secondo album di Mimosa Campironi, cantautrice del nord adottata romana, classe 1986.

HURRAH è una incitazione alla gioia che il correttore automatico dello smartphone traduce in guerra. Hurrah è il titolo dell’album di Mimosa; quello di esordio – Terza guerra – era un tripudio: strepitoso e trascinante, una sorpresa. I nuovi pezzi confermano il suo talento, innato e in crescita. Pianista classica – ha studiato al conservatorio – Mimosa (che è anche attrice di teatro e di cinema) ha il coraggio, considerato da alcuni sconsiderato, di giocare con i generi musicali e con le allitterazioni magiche del fraseggio. Evoluzione, primo video uscito mesi fa, ha un ritmo quasi da discoteca: contiene un giro di parole assonanti in ellissi continua che ruota in testa e produce automatico sensuale movimento del corpo: «prima della realtà… lascia dietro di te la tempesta che c’è, ora vieni con me…». Con naturalezza gioca con le vocali e con le consonanti, con i luoghi comuni, con i doppi sensi. Usa un lessico fragrante, che si fa masticare nel provare a cantarlo insieme a lei. Osa dietro un viso rinascimentale: «Non sono vergine, faccio pensieri cattivi»; «Mordimi forte come un animale, voglio la cicatrice di un animale». Mette insieme atmosfere fantascientifiche alla Matrix miste a ricordi d’infanzia davanti alla partita trasmessa in tv.

IN «ANGELI», unica ballata romantica, ospita una voce maschile: Davide Toffolo – frontman del gruppo Tre Allegri Ragazzi Morti – che in duo ripete lentamente, come in un sussurro orgasmico o in un loop psichedelico, il ritornello «Il tuo silenzio è uguale al mio, L’aria intorno è amore sciolto, Tra me e te c’è tanto spazio, per dare lontananza al tremolio del sonno, Tra me e te dormono gli angeli». In Attentato al cuore la vocalizzazione della A non esce più dalla testa. Un piacere da ascoltare e da ballare. Hurrah!