Internazionale

Pechino: trasmesso su Internet, il processo ha catturato l’attenzione dei cinesi

Per la prima volta in Cina, durante la prima udienza contro Bo Xilai una corte di giustizia cinese ha aggiornato il processo attraverso Weibo, il social network più utilizzato nell’internet […]

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 23 agosto 2013

Per la prima volta in Cina, durante la prima udienza contro Bo Xilai una corte di giustizia cinese ha aggiornato il processo attraverso Weibo, il social network più utilizzato nell’internet cinese (591 milioni di utenti).

La Corte di Jinan ha pubblicato gli annunci e tutte le testimonianze audio e scritte che si sono svolte nell’aula di giustizia aperta a un pubblico selezionato e solo ai giornalisti nazionali.

Su Weibo l’argomento Bo Xilai ha completamente catalizzato la scena, dando luogo a speculazioni di ogni tipo. In particolare la foto che ritrae Bo Xilai stretto tra due poliziotti (scelti con oculatezza, visto che Bo Xilai, 1 e 90 di altezza, sembrava un pulcino in mezzo ai due energumeni) è stata ispezionata e analizzata in ogni dettaglio. Nello scatto, infatti, l’ex leader di Chongqing ha la mano in una postura tesa a indicare una sorta di numero tre, che secondo gli utenti di Weibo sarebbe direttamente collegato al figlio. La posizione della mano infatti ricorda proprio il carattere con il quale si scrive «gua», il nome del figlio di Bo Xilai e Gu Kailai.

La difesa di Bo Xilai, definita «energica» dalla Reuters, ha stupito anche molti cinesi che nei commenti sui social network hanno finito per appassionarsi al carisma di Bo Xilai. «Non pensavo fosse così coraggioso», ha scritto un utente, «sta dimostrando una logica e una memoria straordinaria, che per un attimo mi fanno dimenticare quanto avido sia stato nella sua vita».

Insomma, la diretta via Weibo che doveva sancire la vittoria della campagna anti corruzione del Partito Comunista contro Bo Xilai, ha finito per diventare un’arma straordinaria nelle mani di un uomo che, sicuramente colpevole di molte nefandezze, ha dimostrato, anche da un’aula di tribunale, di saper gestire al meglio ogni piccolo scampolo di spazio mediatico a disposizione.

Il processo però non è ancora finito e oggi ci sarà la parte più succulenta: Bo Xilai dovrà contrastare le accuse del suo ex braccio destro, Wang Lijiun che più volte ha descritto Bo Xilai alla stregua di un boss mafioso. L’ex poliziotto, condannato a 15 anni di carcere, è colui che più di altri ha dato l’avvio a tutto lo scandalo, con la fuga al consolato americano di Chengdu. Si dice che Wang Lijun sia scappato dopo un diverbio finito in rissa proprio con Bo Xilai, dopo che l’ex poliziotto aveva annunciato al capo di sospettare di sua moglie per l’omicidio dell’uomo d’affari inglese Neil Heywood.

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