Gli ambientalisti tarantini di PeaceLink contestano una recente dichiarazione del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti secondo cui la salute a Taranto sarebbe protetta in quanto l’aria «rientra nei parametri di legge». L’associazione ritiene che il governo voglia «depotenziare la preoccupazione generata dai wind days», i giorni di vento in cui si diffondono le polveri dai parchi minerari dell’Ilva.

«Il ministro dovrebbe sapere – spiega Peacelink – che per il PM10 (polveri sottili responsabili di tumori, ictus e infarti) l’Oms ha fissato nelle proprie linee il valore di 20 microgrammi a metro cubo, mentre per il ministero dell’Ambiente il parametro fissato dalla legge a tutela della salute è di 40 microgrammi a metro cubo».

«Va ricordato inoltre – conclude l’associazione ambientalista – che ogni incremento di 10 microgrammi a metro cubo di PM10 produce a Taranto un incremento di mortalità più che doppio rispetto alle polveri sottili delle altre città italiane, Ue e Usa. Questo avviene a causa di una ipertossicità sitospecifica delle polveri di Taranto, attribuibile all’origine industriale di una loro frazione: fattore che spiega l’eccesso di mortalità e di ricoveri certificati nell’aggiornamento dello “Studio di coorte sulla mortalità e morbosità nell’area di Taranto” presentato il 3 ottobre 2016 alla Regione Puglia dal dottor Francesco Forastiere».