Maggioranza di nuovo divisa sul lavoro. Alla vigilia dalla presentazione degli emendamenti al disegno di legge delega in senato, Pd e Ncd restano divisi su contratto a tempo indeterminato e articolo 18. Il governo invita alla calma evidenziando, al termine di una prima riunione con i partiti di maggioranza, la necessità di «restare all’interno dei parametri della delega». Tradotto: la richiesta di ridurre al minimo le modifiche e rispettare i tempi renziani: ok in senato entro luglio e via libera definitivo entro l’anno dalla camera.

«Tutta l’area moderata – osserva il presidente della commissione Lavoro Maurizio Sacconi (Ncd) – chiede al governo una riforma del lavoro coraggiosa», sulla falsariga di quello che la Germania fece a suo tempo con il piano Hartz, «incidendo anche sulla regolazione del contratto a tempo indeterminato». Peccato che, aggiunge, «ci siano evidenti resistenze nel Pd. Quello che conta – dice però – è che il Governo abbia un mandato ampio che lo responsabilizzi a fare. Saranno i decreti delegati – è il ragionamento – la vera prova del fuoco». Il Pd non si fida. Secondo il presidente della commissione Lavoro della camera Cesare Damiano se «gli interventi sulla delega fossero omeopatici, sarebbe allora necessario conoscere prima i punti principali dei decreti attuativi». D’altro canto, continua Damiano, la delega «non può portare a un ulteriore indebolimento dell’art. 18».