A 10 giorni dalla chiusura del tesseramento dem 2016, in Campania mancavano all’appello circa 37mila tessere rispetto al 2015. Poi l’ultima settimana, gli ultimissimi giorni a ridosso del 28 febbraio, come ogni anno è esplosa la voglia di Pd. File alle sezioni, richieste boom di iscrizione on line: l’epilogo finale è il sospetto di brogli, il commissariamento del circolo di Miano e Roma che invia il commissario al tesseramento, Emanuele Fiano. Un copione che si ripete puntuale dalle primarie per il comune di Napoli del 2011 (quelle con i cinesi ai gazebo) e poi l’inchiesta sulle parlamentarie a Salerno per le ultime politiche, ancora i gazebo per le comunali di Napoli del 2016, fino a Listopoli, l’inchiesta sui candidati a loro insaputa inseriti nella lista civica di Valeria Valente, candidata a sindaco di Napoli per il Pd. Con il congresso alle porte e le segreterie dem provinciale e regionale in scadenza, rispettivamente a ottobre e novembre, in molti avevano scommesso nel boom di tessere sospette.

Martedì scorso, ultimo giorno utile, dal quartiere napoletano di Miano c’era la corsa all’iscrizione. In un video pubblicato da Repubblica si vede una donna dare istruzioni: «Dovete portare tessera (la carta d’identità, ndr) e codice fiscale, i 10 euro ve li danno loro». Un’altra aggiunge: «I 10 euro ve li darà Michel all’interno». Il benefattore sarebbe Michel Di Prisco, ex vicepresidente della Municipalità già coinvolto nelle primarie 2011 (poi annullate per brogli). In fila c’è chi spiega: «Io voglio un piacere da Ciruzzo? Mi devo fare la tessera per lui. Me lo fa Michel? Mi devo fare la tessera per Michel». Il segretario provinciale del Pd Venanzio Carpentieri ha bloccato la convalida del tesseramento. La segretaria regionale Assunta Tartaglione ha disposto il commissariamento del circolo, affidato a Graziella Pagano. A San Carlo all’Arena il sito Fanpage segnala l’iscrizione di affiliati al clan Contini. In attesa di verifiche, anche qui il tesseramento è stato bloccato. Con otto giorni d’anticipo sono state sospese anche le iscrizioni a Bagnoli: il circolo è nel caos dalle comunali, quando saltò la lista Pd alla municipalità, eppure in poche ore sono arrivate 460 richieste. Identico copione a Fuorigrotta, dove addirittura si è toccato quota 610. Situazioni dubbie a Pianura e nell’hinterland, a Torre del Greco e Pompei.

Due casi però spiccano rispetto agli altri. A Castellammare, dove la sezione del Pd è stata chiusa per debiti e il partito ha mandato un facilitatore (il viceministro Gennaro Migliore) per risolvere la crisi locale, le iscrizioni sono state bloccate perché 130 tessere sarebbero state pagate on line con una sola carta di credito. A Pomigliano d’Arco si superano le 600 sottoscrizioni, ma il sospetto è che ci sia dietro il sindaco di Forza Italia, Raffaele Russo, che ha appoggiato Renzi al referendum costituzionale.

Da Roma Lorenzo Guerini, presidente Commissione Congresso, e Matteo Orfini, reggente del Pd, sottoscrivono una nota: «Abbiamo deciso di inviare Fiano a Napoli, fondamentale assicurare la massima chiarezza». I due la scorsa settimana sono intervenuti sul partito locale per impedire che i consiglieri comunali sfiduciassero Valente che, nonostante Listopoli, è capogruppo in consiglio. Nel pomeriggio Orfini ha aggiunto: «Non mi risultano iscritti affiliati a clan. La macchina dei controlli interni ha funzionato. Se ci sono comportamenti non conformi c’è l’espulsione. Il discorso della rottamazione delle classi dirigenti evidentemente non si è realizzato, sempre gli stessi gestiscono il partito».

Commenta anche Andrea Orlando, sfidante di Renzi al congresso: «Avevo messo in evidenza il rischio che in una situazione organizzativa abbastanza precaria si potesse produrre questo tipo di effetti. Temo che questo rischio si manifesti anche in altre realtà. Mi fido di chi oggi è chiamato a gestire un passaggio così delicato». Orlano fu inviato nel 2011 come commissario del Pd a Napoli. Evidentemente nulla è cambiato. Per il segretario provinciale le operazioni sono comunque regolari. Fiano, arrivato ieri in città, ha spiegato: «Gli anticorpi hanno funzionato. Circa 300 soggetti le cui preiscrizioni erano avvenute in modo irregolare non sono stati iscritti. Non accetteremo che qualcuno iscriva al Pd gruppi di persone. A Miano, San Carlo e Bagnoli a Napoli, Quarto e Castellammare in provincia il Pd metropolitano è intervenuto prima che i fatti divenissero pubblici».