Paura dei cenoni? Usate cucchiai più piccoli
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Paura dei cenoni? Usate cucchiai più piccoli

Durante le prossime festività sarà inevitabile mangiare di più. Il risultato? Un indesiderabile aumento di peso, che peggiora tutte le patologie, da quelle articolari (artrite, artrosi) a quelle metaboliche (diabete) […]
Pubblicato 10 mesi faEdizione del 14 dicembre 2023

Durante le prossime festività sarà inevitabile mangiare di più. Il risultato? Un indesiderabile aumento di peso, che peggiora tutte le patologie, da quelle articolari (artrite, artrosi) a quelle metaboliche (diabete) fino a quelle cardiovascolari. E peggiorano anche i nostri sensi di colpa. Declinare gli inviti e stare a casa non mi sembra una buona soluzione. Siamo animali sociali e condividere il cibo è una delle attività più importanti per la nostra salute psicofisica. C’è allora un modo per non infilarsi in questo vicolo cieco? Forse sì: potremmo provare a masticare di più, anche con l’aiuto di cucchiai e posate di dimensioni ridotte.

Ce lo suggerisce uno studio inglese di qualche anno fa (British Journal of Nutrition,Volume 120,Issue 7,14 October 2018). A due gruppi di giovani era stato offerto a sazietà del porridge, la zuppa di fiocchi di avena tipica della prima colazione inglese. Il primo gruppo era dotato di un cucchiaio da dessert mentre l’altro gruppo poteva utilizzare un più piccolo cucchiaino da tè. È risultato che l’uso del cucchiaio più piccolo aveva ridotto in modo significativo (circa l’8%) la quantità consumata di porridge. Mantenendo comunque sostanzialmente identico in tutti e due i gruppi il senso di sazietà e di soddisfazione dopo il pasto. Nel corso dell’esperienza si è anche osservato che l’uso del cucchiaio più piccolo diminuiva le dimensioni di ogni boccone di circa il 24% e la quantità di alimento consumato al minuto. Ovvio, direbbe qualcuno.

Eppure questa ovvietà ha prodotto conseguenze importanti. Ad esempio ha aumentato il numero di bocconi necessari per completare il pasto e, di conseguenza, il tempo complessivo nel quale il cibo è rimasto in bocca per essere masticato e mescolato con la saliva. Il che, a sua volta, ha promosso la sazietà e ridotto il senso di fame a distanza dal pasto. Non poco per un cucchiaino.

A proposito di saliva, questo liquido, la cui produzione aumenta notevolmente soprattutto se il cibo viene ben masticato, sembra contenere, oltre ai ben conosciuti enzimi digestivi, anche altre sostanze preziose per la nostra salute. Ricercatori della Boston University School of Medicine (The Journal of Infectious Diseases, Volume 217, Issue 9, 1 May 2018, Pages 1435–1441) ne hanno isolata una (istatina-5) che impedisce l’attività dell’Escherichia coli enterotossica, il batterio che causa la diarrea del viaggiatore.

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