Con un comico tempismo i liberisti di casa nostra stavano giusto gridando allo scandalo commentando l’annuncio del ministro Patuanelli sui 3 miliardi di capitale della nuova Alitalia nazionalizzata quando è arrivata la notizia che il governo tedesco ha sovietizzato Lufthansa con un «sostegno economico di 9 miliardi in cambio di una partecipazione del 25%» oltre ad un posto nel consiglio di sorveglianza: proprio quello che Renzi ha denunciato in un tweet di non volere in Italia.
Rispondendo al Question time al Senato, il ministro dello Sviluppo ha anche annunciato lo stop alla procedura di vendita della compagnia: «Al momento l’ipotesi di bando di cessione è stata sospesa, la costituzione della newco a capitale pubblico procede» e il capitale iniziale «non potrà essere inferiore ai tre miliardi di euro» perché «l’intenzione del governo non è l’ennesimo salvataggio ma un rilancio della compagnia di bandiera», afferma il ministro, rassicurando che «i livelli occupazionali saranno tutelati al massimo» e che «non c’è un ridimensionamento dell’azienda», infatti «la flotta dovrà essere pronta a reperire sul mercato nuovi aeromobili visto che questo momento può essere favorevole per gli investimenti».
Per quanto riguarda il piano industriale, la nuova Alitalia «punterà fortemente sul lungo raggio» ma anche «sul settore cargo», illustra Patuanelli, sottolineando che la newco dovrà essere in grado di volare «immediatamente non appena le fasce di mercato si apriranno, andando a conquistare mercati che oggi erano in sofferenza». Il titolare del Mise esclude che «lo stand alone sia una possibilità» ma «sarà necessario valutare in modo attento le alleanze atlantiche future» e questo «sarà compito del nuovo management della newco». E guardando avanti Patuanelli ha espresso ottimismo e fiducia sul fatto che ora «ci siano finalmente tutte le condizioni perché Alitalia diventi nuovamente il fiore all’occhiello che è stato per tanti anni per il nostro paese».
Parole di svolta che raccolgono l’apertura di credito dei sindacati nel giorno in cui è stato sottoscritto l’accordo per sulla nuova procedura di Cassa integrazione straordinaria fino al 31 ottobre per ben 6.826 lavoratori su un totale di circa 11 mila – di cui 6.622 di Alitalia (3.283 dipendenti del terra, 458 comandanti, 566 piloti e 2.315 naviganti di cabina) e 204 di Cityliner (41 comandanti, 58 piloti e 105 del personale navigante di cabina).
«Ora aspettiamo dal governo che si passi dalle dichiarazioni ai fatti, puntando attraverso investimenti, al rilancio vero della compagnia di bandiera», commenta la Filt Cgil, mentre la Fit Cisl pur «prendendo atto con piacere» dalle dichiarazioni di Patuanelli, sollecita l’avvio di «un percorso relazionale in sede ministeriale, che coinvolga sia il Mise che il Mit perché il tempo disponibile per preparare il rilancio della compagnia si sta esaurendo». Per la Uiltrasporti «la notizia sulla entità dell’investimento dello Stato nella newco Alitalia va nella giusta direzione» ma ora «servono decreti, provvedimenti e dialogo».