Cultura

Patrizia Cavalli e l’intimità di un legame

Patrizia Cavalli e l’intimità di un legame

Ricordi Pubblichiamo l'intervento che è stato letto stamane al Campidoglio per salutare la poeta, morta due giorni fa a Roma

Pubblicato più di 2 anni fa
Patrizia mi ha cambiato la vita. È stata un’amica unica, travolgente. Il nostro era un legame intimo, quotidiano. Per me era come di famiglia, come una madre…ma questo non si poteva dire, perché lo detestava, la faceva impazzire. Una volta che partì per Buenos Aires per una lettura ed era disperata perché avrebbe passato lì il suo compleanno da sola, chiesi a una mia amica argentina di accoglierla, spiegandole che era una persona molto importante della mia vita, un po’ come una madre e specificandole però che questo non avrebbe mai dovuto dirglielo. Lei accolse la richiesta, le fece vedere la città, la portò a cena. Pat era entusiasta. Io speravo la mia amica non dicesse o facesse nulla di inopportuno o peggio di sciatto…non era semplice piacere a Pat. Quando le scrissi per sapere com’era andata non mi rispose. Poi un messaggio asciutto, laconico, 3 parole: “come una madre”.
Colpo al cuore, la mia amica aveva rivelato quel segreto che le avevo chiesto di non dire. Cercai di giustificarmi, di chiedere perdono, ma Patrizia non mi rispose più. Dopo 2 settimane mi arrabbiai anch’io: in fondo che avevo fatto di male? Smisi di cercarla e quando fu lei a cercami, non risposi. Una, due, tre, quattro telefonate. Poi mi scrisse un messaggio. Inaspettato. Geniale: “Dove sei? Tua madre è in ansia”.
Questa per me era Patrizia.
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