Era da un po’ che tirava un’aria indefinibile. Da quando, mesi fa, in Consiglio regionale sono cominciati a mancare i numeri – e anche gli uomini, con assenze ingiustificate – per l’approvazione di questioni importanti. Ora la Regione si ferma: si sono dimessi in blocco gli assessori della giunta del presidente Luciano D’Alfonso. «Una decisione – è stato fatto trapelare – presa per permettere il rimpasto delle deleghe e consentire la risoluzione della crisi di governo». Scaturita da un braccio di ferro tra Pd, Sel e Abruzzo Civico. Quest’ultima formazione, rappresentata dall’ex giornalista Rai Giulio Borrelli, da alcuni mesi, per via di intese pre elettorali, ha cominciato a far pressioni affinché un proprio rappresentante entrasse nell’esecutivo, anche perché contraria ad alcune scelte fatte dalla maggioranza di cui fa parte, come la chiusura di punti nascita e piccoli ospedali.

Ad aprire la crisi, in pieno agosto, Andrea Gerosolimo, consigliere regionale di Abruzzo Civico, insieme a Mario Olivieri, della stessa lista e a Luciano Monticelli, del Pd. Nei giorni scorsi D’Alfonso, per quietare gli animi, aveva annunciato la nomina ad assessore di Gerosolimo. Che avrebbe dovuto prendere il posto dell’assessore all’Ambiente Mario Mazzocca, di Sel. Ma Sel ha puntato i piedi. E, così, dopo incontri e serrati confronti, anche serali, sono arrivate le dimissioni.

«Evidentemente D’Alfonso ha deciso di rivedere l’azione amministrativa. Adesso si apre la fase due del governo regionale, che era esattamente quello che anche noi avevamo chiesto -, dice Gerosolimo -. Avevamo posto problemi di natura programmatica, sui quali adesso siamo in accordo al 99 per cento». «Con questo atto – evidenzia Mazzocca – si sgombra il campo dai pettegolezzi, dalle dietrologie, dai personalismi. Una crisi, è bene ricordare, creata da altri e subita soprattutto da noi. La richiesta fatta da Sel di compiere preliminarmente un percorso di verifica ed aggiornamento del programma di governo è, a questo punto, ineludibile. Solo alla luce dell’esito di questo percorso affronterò, con il mio partito, il discorso sulla mia posizione».

«La realtà – commenta l’ex presidente della Regione e attuale consigliere di Forza Italia, Gianni Chiodi – è che Abruzzo Civico e Gerosolimo sono riusciti ad avere un assessorato e ad imporre a D’Alfonso una serie di punti programmatici mentre altri due membri della giunta sono stati bocciati, visto che Camillo D’Alessandro (Pd, sottosegretario alla presidenza, ndr) è finito fuori, mentre Mazzocca ricoprirà un ruolo svuotato di poteri come quello di sottosegretario». «Siamo allibiti. Si apre un precedente pericoloso – afferma Sara Marcozzi, consigliere 5 stelle,- perché da ora in poi per ottenere qualcosa dal governatore basterà non presentarsi ad una seduta del Consiglio regionale e non rispondere per una giornata al telefono».

«Sconcerto e sconforto, perché da oltre un mese la Regione, che già era piuttosto lenta, è completamente bloccata – sottolinea il vice presidente del Consiglio regionale, Paolo Gatti -. Sui grandi temi e sulle urgenze , come le politiche del lavoro e la pianificazione sanitaria, non si vedono interventi. Anche la legge elettorale è in parte causa di quanto sta accadendo. La verità è che c’è un deficit di coesione tra le liste della maggioranza, fattore fondamentale per poter governare».