L’accordo sulle presidenze delle commissioni bicamerali e sulla giunta del Senato c’è ed è un «inciucio di una gravità inaudita», accusa il pentastellato Michele Giarrusso. «L’intesa raggiunta dalla maggioranza è inaccettabile. Sel sostiene la candidatura forte e autorevole di Claudio Fava al Copasir», ribatte il vendoliano Francesco Ferrara. Si scioglierà oggi il nodo delle bicamerali, tradizionalmente destinate all’opposizione. Secondo le previsioni alla presidenza del comitato sui servizi segreti andrà il leghista Giacomo Stucchi, il grillino Roberto Fico alla vigilanza Rai e alla giunta per le autorizzazioni del senato Dario Stefano, di Sel. Andiamo con ordine. Se è «inciucio», come dice Giarrusso, vi hanno partecipato anche i grillini, che incassano un posto prestigioso. A sinistra invece scoppia il caso Fava: il candidato ’naturale’ al Copasir, per le sue competenze – nel 2009 l’Economist lo ha eletto eurodeputato dell’anno per il lavoro all’europarlamento sulle “extraordinary renditions” della Cia nella lotta al terrorismo internazionale – subisce un veto vischioso e non esplicito da parte degli ambienti delle barbe finte, che il Pd evidentemente accetta.

Ma qui entrano in gioco i boati di palazzo. Secondo i quali Sel non avrebbe ’difeso’ abbastanza il suo uomo in una postazione delicata e strategica. Da Sel l’insinuazione è respinta al mittente. Cinque giorni fa Vendola aveva scritto una lettera aperta a Epifani, pubblicata sull’Unità, chiedendo «quali ragioni di merito vi impediscano di accogliere il nome di Fava». Ieri Ferrara ha insistito: «Non ci vengono spiegate le ragioni per cui il nostro candidato non avrebbe i requisiti per fare il presidente del Copasir. Invitiamo la maggioranza a ripensarci, Fava potrebbe dare un segno di discontinuità in una commissione così importante. Sel non ritirerà la candidatura di Fava e lo voterà». Oggi pomeriggio si svolgeranno, una dopo l’altra, i voti alle commissioni. La prima, appunto, sarà quella del Copasir.