Lo spazio pubblico deve essere «qualcosa che consente la ricchezza delle esperienze, la sofferenza, l’errore. La miseria e lo splendore delle esperienze». Partenza ad alta intensità con un video di Renato Nicolini, inventore dell’Estate romana e nel ’93 anima della lista «Liberare Roma», icona dei ragazzi e delle ragazze che oggi lanciano una campagna che si chiama così, citazione ispirazione e omaggio, e vuole salvare la città dal tunnel Raggi in cui si è incagliata. Prima, ieri pomeriggio in uno spazio «rigenerato» a via Cavour, erano state le note di Rino Gaetano, «A mano a mano», a fare impennare di colpo il tasso emotivo. Amedeo Ciaccheri, presidente dell’VIII municipio e portavoce della campagna, spiega cosa li ha uniti: «L’insofferenza per il malgoverno della città, la necessità di dare voce a quelli che in questi anni hanno resistito», che chiedono conto alla sindaca «delle sofferenze della città, di cui ci prendiamo carico». Si preparano a rispondere «all’aggressione della destra» in vista delle prossime elezioni per il Campidoglio. Manca più di un anno, c’è il tempo per una storia seria. Con il metodo del «confederalismo democratico» mettono insieme associazioni, reti, centri sociali – anche qualche residuo partito della sinistra – per costruire «una coalizione democratica e progressista». In vista delle primarie. Ma Ciaccheri si schermisce «vedremo più avanti chi dovrà rappresentare la ricchezza di questo percorso».

La campagna attraverserà tutti i municipi per raccogliere le voci reali di chi vive la Capitale. «Noi siamo quelli che incontriamo», dice Ciaccheri citando padre Zanotelli e Mimmo Lucano. Accanto a lui un pacchetto di mischia di giovani: li presenta l’attivista Tatiana Marchisio, parla Chiara Ceccotti, antropologa dottoranda («sicurezza è una città solidale in cui ci si aiuta»), Michelangelo Ricci, universitario del Movimento Generazione («Questa non è una città a misura di giovani, i nostri avversari sono il cinismo e lo sconforto»), Alessandro Luparelli, del centro sociale Spartaco e Cinecittà bene comune («Nella periferia forse la ’sinistra’ non c’è ma ci sono esperienze che vanno in profondità»), Mattia Ciampicaciglia, della Sinistra romana (parla dell’emergenza climatica che si abbatte sulla Capitale). E Carla Corciulo, una vita da insegnante a San Basilio, «c’è da difendere LuchaySiesta, la Casa delle donne,e le reti di donne dei quartieri», «bisogna parlare con le persone, smontare le paure».

Ad ascoltarli le consigliere regionali Marta Bonafoni e Marta Leonori, il consigliere Gino De Paolis, Loredana De Petris e Paolo Cento (Sinistra italiana), Marco Miccoli, Marco Furfaro e Andrea Casu (Pd), i sindaci Alessio Pascucci di Cerveteri e Dmiano Coletta di Latina. La presidente del Municipio I Sabrina Alfonsi. L’ex consigliere comunale Gianluca Peciola. L’eurodeputato Massimiliano Smeriglio, fra i registi dell’operazione e fra quelli che ora pensano all’area della sinistra civica nazionale. Dalle presenze si indovina una ricucitura di strappi antichi e recenti, ma è una vecchia storia da non infliggere ai più giovani. I 5 stelle potrebbero unirsi? «Ma prima devono fare i conti con le responsabilità di Raggi», spiega Ciaccheri. E le sardine? «Noi non siamo sardine, ma per il nostro paese sono una sana energia democratica, una vera benedizione».