Pasquale Innarella è una figura di jazzista molto particolare. Un jazzista militante. A qualcuno la definizione sembrerà desueta ma l’attività di questo musicista e didatta ha sempre un preciso carattere sociale e politico. Il direttore della Rustica Band con i ragazzi delle borgate romane (e per questo premiato nel 2019 con l’European Jazz Award) e leader di proprie formazioni pubblica in simultanea due nuovi dischi. Dopo le riflessioni sonore sul mondo del lavoro e sull’immigrazione eccolo omaggiare due grandi maestri del jazz. Go_Dex lo vede riprendere il repertorio di Dexter Gordon, il sophisticated giant che ha attraversato con la sua andatura dinoccolata l’intero dopoguerra del jazz.

SETTE INTERPRETAZIONI asciutte e appassionate più Misty di Errol Garner con un quartetto «classico». Combat Joy, è dedicato a Albert Ayler ed è la registrazione di una performance dal vivo in un locale romano. Con Innarella, ai sax tenore e soprano, il basso di Danilo Gallo e la batteria di Ermanno Baron. La formazione richiama quella del folgorante Spiritual Unity ma i tre fin dalle prime note fanno capire che la musica di Ayler è uno stimolo e un riferimento ma che sono ben intenzionati a non ripercorrere strade già battute. Il concerto è strepitoso e, pur non mancando le citazioni della Marsigliese e di Ghosts , è una festa di invenzioni. Dosando magistralmente gli spazi e le dinamiche sonore i tre eruttano free, calypso e africanismi, con un finale ipercinetico incalzati da un gigantesco Danilo Gallo. Il piacere di giocare con riferimenti bandistici ed etnici, di abbandonarsi a sottili esplorazioni timbriche è palpabile. La manutenzione gioiosa della Storia. Come ebbe a dire Martin Luther King: il jazz è una musica trionfante.