«Più moderno di ogni moderno. Pier Paolo Pasolini a Bologna» è il lungo omaggio che la città delle due torri tributa fino a marzo 2016 al grande scrittore e regista, nel quarantesimo della sua morte. Titolo bellissimo, comun denominatore di un programma di proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali e musicali, incontri, conferenze, letture pubbliche, mostre.

Ed è proprio un mostra ormai in dirittura di arrivo, chiuderà domenica 15 novembre, che vogliamo raccomandare. «Una strategia del linciaggio e delle mistificazioni: l’immagine di Pasolini nelle deformazioni mediatiche» raccontano le campagne diffamatorie che i giornali e i media dell’epoca condussero nei confronti di PPP anche dopo la sua tragica e mai chiarita morte. La quale, anzi, fu golosa occasione per inventare vergognosi scenari e speculare senza alcuna umana pietà. Furono campagne buttate in pasto al pubblico, feroci, razziste, di un’ignoranza che oggi appare talmente becera da renderne difficile la comprensione.

Aiuta, in ciò, il percorso di visita nella piazza coperta della Sala Borsa, costruito attraverso le pagine e le copertine di giornali e settimanali, la documentazione fotografica, la presenza di quelle che possono essere considerate vere e proprie schede segnaletiche. Il sito agenda.comune.bologna.it fornisce tutte le informazioni sulla mostra e l’opuscolo, scaricabile, dell’intero programma. Alcuni mesi trascorsi in passato a Bologna ci danno la possibilità di suggerirvi dove, forse, Pier Paolo avrebbe pranzato o cenato volentieri.

Rimane inossidabile la Trattoria Serghei, via Piella 12, 051233533. Nata nel 1967 come posto dove bere vino e mangiare crescentine, divenne trattoria un anno dopo. Il nome si deve ad alcuni ballerini del Teatro Bolshoi che una sera, a fine cena, chiesero una bottiglia di vodka. Il titolare Sergio Pasotti riuscì a procurasela nonostante l’ora tarda e tra brindisi ripetuti si guadagnò il soprannome di Serghei. Buona cucina di schietto accento bolognese dagli antipasti al dolce, 35 euro. L’antica Trattoria del Pontelungo, via Emilia Ponente 307, 051382602, 30/35 euro, discosta dal centro, rappresenta un pezzo di vita della città.

Qui, un secolo fa, si ritrovavano gli anarchici; Riccardo Bacchelli la cita nel romanzo Il diavolo a Pontelungo. Accoglienza e calore degli arredi sono perfettamente intonati a tortellini, lasagne, tagliatelle, pasta e fagioli, carrello del bollito (!), polpettine all’aceto balsamico, crema al forno. Cantina in prevalenza regionale. Nell’animazione serale di via del Pratello, sosta sicura è la Trattoria Fantoni, via del Pratello 11, 051/236358, 20/25 euro. Prenotate, è importante, per poter gustare un menu locale di tutto rispetto.

Sonni tranquilli e posizione strategica li garantisce il B & B Dada, via Rismondo 2, 347 7449000, a due passi da piazza Maggiore. Scriveva PPP «Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia». Come sempre, aveva ragione lui.

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