«Il governo non rinnovi il memorandum Italia-Libia. E subito, per prima cosa, chiediamo che siano desecretate le relazioni sulle attività della Guardia costiera libica perché, su un tema tanto delicato che coinvolge la collaborazione del nostro paese, vengano portate a conoscenza tutte le notizie che possono essere utili alla pubblica opinione». A parlare è Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri e coordinatore di Italia in comune, il “partito” civico fondato da lui stesso e da Federico Pizzarotti, sindaco di Parma. «Lo stato italiano sulla Libia cambi strada»

Perché un sindaco vuole chiedere conto al governo degli accordi Italia-Libia?

Perché ci riguarda. Non solo per il sacrosanto rispetto che dobbiamo avere tutti noi cittadini per i diritti umani. Noi amministratori di Italia in abbiamo già chiesto ai governi precedenti di cambiare strada sulle politiche sui migranti. Abbiamo chiesto la cancellazione dei decreti sicurezza, o per lo meno la loro modifica radicale. Per prima cosa, ma solo per prima cosa, accogliendo le indicazioni del presidente Mattarella.

Che ricadute hanno sui comuni?

Hanno ricadute dirette sulle nostre amministrazioni. Intanto in termini di sicurezza. Non lo sic ricorda più, ma in conseguenza del primo decreto sicurezza, alcuni cittadini stranieri dalla mattina alla sera si sono ritrovati sbattuti fuori dai Cas (Centri di accoglienza straordinaria, predisposti dagli enti locali in caso di arrivi consistenti di richiedenti asilo, ndr). E dove sono finiti? Nelle nostre strade. Per noi poi, tutti quelli che stanno nelle città sono cittadini.

Cosa vuol dire?

Che chi sta nelle città deve avere gli stessi diritti, indipendentemente dal fatto che siano residenti, turisti, o abitanti veri e propri. Per il bene delle nostre comunità. Basta pensare alla spinta per le unioni civili che è venuta dai comuni. Qui ha Cerveteri abbiamo dato la cittadinanza onoraria ai bambini nati in Italia da genitori stranieri. Il tema dei diritti è sentito dalle comunità locali. Non a caso i sindaci giurano sulla Costituzione.

Il ministro Di Maio si è impegnato a cambiare il Memorandum Italia-Libia. Così come il Pd si era impegnato a cambiare i decreti sicurezza. Non vi fidate?

Questo è un governo strano. Nasce dalle ceneri di un governo con una destra feroce, ha lo stesso presidente del consiglio ma stavolta con tutto il centrosinistra italiano. Una situazione pirandelliana. È difficile capire cosa aspettarsi. Abbiamo visto un’apertura al dialogo con agli enti locali, però fin qui senza alcun passo concreto. Spero che il governo sappia ascoltare le istanze che arrivano dal di fuori, non solo quelle che arrivano dall’interno della maggioranza. Sarebbe una sorpresa se venissimo ascoltati, ma confidiamo che succeda.