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Nella gran messe dei libri d’arte dedicati ai lettori più piccoli (spesso non proprio piacevoli, noiosi nei testi o tristi nelle illustrazioni che non rendono merito all’artista ritratto tra le pagine, né alle vicende che narrano) Piacere di conoscerti, monsieur Monet!, pubblicato da Skira kids, ha dalla sua l’originalità delle illustrazioni realizzate da Ilaria Demonti.
Giocate su un disegno «a collage», con gli abiti dei personaggi che somigliano a ritagli di carte da parati e intrecciano motivi geometrici, trasformando il puntinismo impressionista in pattern optical, le tavole raccontano quasi una storia a parte rispetto quella del protagonista, così che il libro si può sfogliare e leggere su diversi piani. Il testo di Emanuela Di Lallo, filologa e specialista delle culture slave antiche che ha al suo attivo filastrocche per bambini, insegue la nascita del movimento che sconvolse i canoni accademici, rovesciò il linguaggio visivo e cambiò per sempre la storia della cultura. Tutto parte con la pubblicazione dell’invito alla prima mostra della «Società anonima degli artisti»: è il 15 aprile del 1874 e si va tutti dal fotografo Nadar.

La voce narrante è quella di Pascal, ragazzino curioso e pure un po’ impiccione, che ascolta i commenti indignati del pubblico in visita all’esposizione, sconcertato da un linguaggio incomprensibile, che sceglie l’aria e l’atmosfera al posto del cavalletto da studio e i temi epici. A Pascal non sfugge il «quadro-principe» della mostra, quell’Impression, soleil levant firmato da Claude Monet che mischia in un turbinìo di puntini mare, cielo, barche, sole nascente e fusti di alberi in lontananza. Talmente è tutto impastato che per vederlo meglio bisogna avvicinarsi, fino a caderci dentro. Il risveglio è accanto a Monet e alla cattedrale di Rouen che il pittore sta riproducendo sulle sue tele, in diversi momenti della giornata. L’albo è anche un libro-gioco che invita il lettore a disegnare sbirciando le opere «vere».

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Jaca Book, invece, punta su un altro distruttore delle convenzioni, il radicalissimo Pablo Picasso. Lo fa con l’aiuto di Véronique Massenot e Vanessa Hié ambientando i personaggi del quadro I tre musicanti nel regno di Mirador dove si aggirano mostri come Gola di Fuoco, la cui presenza sconsiglia agli abitanti di uscire allo scoperto, di divertirsi in piazza. così quando arrivano i tre musicanti – Arlecchino, Pulcinella e Cappuccino – nessuno vuole scendere a ballare, ma poi il ritmo è travolgente e la voglia di vivere vince su ogni presagio di morte. Un omaggio alla Commedia dell’arte italiana, ai suoi spettacoli itineranti, invisi alla Chiesa e alle sperimentazioni cubiste di Picasso, che trasformò quelle maschere in geometrici «oggetti», pure forme di colore e linee, libere da ogni costrizione.