Con il passare dei giorni e l’entrata nel vivo della discussione degli emendamenti, cresce il caos intorno alla legge di stabilità. Il Pdl si continua a scatenare soprattutto sul tema della casa, tentando il tutto per tutto pur di dimostrare che l’Imu, l’anno prossimo, non si pagherà: l’ultima novità viene dal fronte delle spiagge (si fa per dire). Il relatore del partito berlusconiano, Antonio D’Alì, ha finalmente chiarito verso dove vorrebbe indirizzare i circa 5 miliardi che si aspetta dalla sua proposta di privatizzazione delle spiagge: andrebbero a coprire gli introiti (già inadeguati in partenza) della «Tuc», la Tassa unica comunale che il parlamentare vorrebbe sostituire alla Trise, abbattendone l’impatto.

Insomma, siamo quasi alla fantascienza. Intanto sono emerse anche possibili novità sul fronte del cuneo fiscale, attaccato a più riprese da sindacati e imprese perché ritenuto insufficiente a incrementare le buste paga dei lavoratori. La novità, in qualche senso «bipartisan» (ma poi neppure troppo, visto che nel Pd si sono sollevate perplessità) viene da due emendamenti gemelli di Bonfrisco (Pdl) e Sangalli (Pd), relativo all’innalzamento della soglia di reddito per la esenzione totale dall’Irpef. Dagli attuali 8 mila euro annui (e 7500 per i pensionati) si salirebbe fino a 12 mila: quindi risulterebbero «incapienti» ed esonerate dalle tasse sul reddito fasce più ampie della popolazione.

Ma il viceministro all’Economia, Stefano Fassina, ha frenato: «È presto per parlare di intesa» tra Pd e Pdl sull’ampliamento della «no tax» area per i redditi fino a 12 mila euro, ha spiegato. «L’operazione è molto costosa e da come ho capito gli emendamenti temo che non sia finalizzata soltanto ai redditi più bassi – ha spiegato – Le poche risorse a disposizione le dirotterei su quella parte di lavoratori e famiglie più in difficoltà, mentre aumentare la “no tax area” vuol dire darle anche a chi ha un milione l’anno. Non mi sembre una priorità».

Ancora, e sempre «bipartisan», si propone di aumentare il canone Rai di 6 euro dal 2014, «per assicurare le risorse spettanti all’emittenza radiotelevisiva locale».

Ma non basta, perché il Pdl torna all’attacco con i condoni: un emendamento sempre presentato da D’Alì prevede una sanatoria fiscale e contributiva dei debiti pregressi fino al 31 dicembre 2012, senza corrispondere gli interessi di mora e sanzioni, con il pagamento di una somma pari all’80% dell’imposta iscritta a ruolo.
E qui siamo ancora al «noto». Ma se si spulciano meglio gli emendamenti, vediamo che spaziano sulle materie più amene, dai circhi alle mozzarelle di bufala, dalle bande musicali fino a musei da realizzare nelle aree di parcheggio autostradali. Ovviamente spesso sono richieste fatte per accontentare il proprio elettorato di collegio, con poco o nullo interesse pubblico.

Nell’articolo dedicato al cuneo fiscale, la Lega chiede ad esempio di estendere le detrazioni al 19% anche ai corsi di musica per ragazzi tra 5 e 18 anni, organizzati in strutture riconosciute dalla pubblica amministrazione o da associazioni bandistiche. Alcuni senatori Pdl propongono invece la deducibilità delle spese per convegni e congressi, comprese le spese di soggiorno. Dal Pd la difesa della bufala Dop: obbligando le imprese a utilizzare linee di produzione «pure», senza commistione con «altri preparati alimentari realizzati con il latte».

Il senatore Raffaele Volpi della Lega Nord chiede invece lo stanziamento di 15 milioni di euro per il parco tecnologico «Learning and doing-planet» presso il polo fieristico di Brescia e di altri 10 milioni di euro per un non meglio specificato museo virtuale dei siti storici, artistici, culturali da realizzare ex novo nell’area di parcheggio Brebemi-Chiari, sull’autostrada Milano-Brescia. Ancora, si chiede di regolamentare l’accesso ai circhi e di consentire sconti particolari da parte dei negozi di giocattoli. Mentre Anna Maria Bernini (Pdl) punta allo «sbarrieramento» delle barriere architettoniche per i disabili.