Una nuova puntata. La quinta della saga, forse quella decisiva sul calcio scommesse che da tre anni fa arrossire il calcio italiano. Dalla procura di Cremona, altri arresti e il nome di «Mister X». Il perno di un sistema malato che vendeva le partite sul mercato nero, complici calciatori e dirigenti. E l’ipotesi che organizzazioni criminali calibrate al dettaglio continuino – anche sino a pochi giorni fa – a produrre dividendi illeciti nonostante le indagini delle procure. Drizzando le antenne anche su gare da truccare nei Mondiali brasiliani del prossimo giugno.

Cognomi noti, anche ex nazionali, come Gennaro Gattuso e Cristian Brocchi, partite taroccate, tante. Una trentina in serie A nelle 90 complessive (B e Lega Pro, 53 solo nel 2013), comprese quelle di Juventus, Inter e Milan, finora escluse dall’inchiesta. Anche nello scorso campionato. Sotto la lente: Palermo-Inter 1-0, 18 aprile 2013; Parma-Atalanta 2-0, 5 maggio 2013; Pescara-Siena 2-3, 13 aprile 2013; con sospetti anche su Palermo-Bologna 1-1, 13 aprile 2013; ma anche su Milan-Lazio, 1 febbraio 2011, Juve-Lazio, 11 aprile 2012, nonostante il sipario si sia schiuso più di due anni fa a Cremona. Un fatturato totale da 120 indagati e 54 arresti. Tra tariffari per le partite truccate di serie A e della serie cadetta, sms, tabulati telefonici che proverebbero il sistema malato. Con contatti per le truffe anche a pochi minuti dalle partite. Per ora da Cremona arrivano prove indiziarie, pochi i riscontri oggettivi. Ma c’è il rischio di frodi anche nella serie A in corso.

Nel blitz partito dalla procura di Cremona, quattro arresti, 16 perquisizioni notturne in diverse città italiane. Rinvenuti quaderni, appunti delle gare accomodate. Coinvolti ex atleti di serie A e B in un filone che pare volgere al termine. «Non può andare all’infinito – ha detto il procuratore di Cremona, Roberto Di Martino – il tempo necessario per aver i risultati dell’incidente probatorio. Cercherò di colmare le lacune che ci sono ancora e depositerò gli atti. Tutta la vicenda si esaurirà nel 2014».

Tra gli indagati, Gennaro Gattuso, ex colonna del Milan e della Nazionale italiana iridata a Germania 2006 (che si è detto «arrabbiato e offeso») e Cristian Brocchi, ex Lazio, Inter, Milan, Fiorentina e Verona, attuale allenatore nelle giovanili rossonere. Sono accusati – perquisite le loro abitazioni – di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva. Nel registro degli indagati anche altri calciatori conosciuti: Claudio Bellucci, ex Modena, Napoli, Bologna e Sampdoria; Davide Bombardini, ex Roma, Bologna, Atalanta e Albinoleffe; Leonardo Colucci, ex Modena e Bologna; Lorenzo D’Anna, ex del Chievo; Nicola Mingazzini, ex di Bologna e Albinoleffe; Claudio Terzi, giocatore del Siena; Samuele Olivi, ex di Salernitana, Piacenza e Pescara oggi al Grosseto; Fabrizio Grillo, giocatore del Siena.

Gattuso e Brocchi rischiano di finire dei guai per i contatti ravvicinati e ripetuti – via sms e di persona – con Francesco Bazzani, detto «Civ», 110 messaggi certificati con Brocchi ai tempi della Lazio, tra gennaio e maggio 2011. È lui «Mister X», identificato assieme a «Mister Y», Salvatore Spadaro, detto «il Vecchietto». I due assi di briscola del calcioscommesse, sino a qualche tempo fa oscuri nel filone principale dell’inchiesta di Cremona (aperto da tre anni, che coinvolge i nomi più noti) ma conosciuti nei corridoi del pallone: erano il ponte tra gli scommettitori, calciatori e club. Anelli di congiunzione per lo schema perfetto del calcio truccato: piazzavano sul mercato nero pacchetti di partite (600-700mila euro l’una che servivano per ammorbidire dirigenti e calciatori), poi svelate all’ultimo momento. Se la proposta era accettata da qualche «cliente», veniva informato il dirigente del club che a sua volta dava i benestare ai calciatori per la «trattativa» sulla gara da indirizzare. Ipotesi confermate anche da altri protagonisti dell’inchiesta. Da Almir Gegic a Massimo Erodiani (arrestato nel primo atto dell’inchiesta, giugno 2011), in contatto con Beppe Signori e il gruppo dei «baresi» dell’ex biancorosso Antonio Bellavista (altro calciatore coinvolto nelle prime fasi delle indagini). «Mister X» Bazzani sarebbe legato al giro dei «bolognesi» di Beppe Signori (arrestato a giugno 2011, radiato nell’aprile 2012) mentre «Mister Y» Spadaro avrebbe avuto collegamenti sia con i commercialisti di Beppe Signori – finiti in carcere in una delle precedenti fasi dell’inchiesta – sia con Almir Gegic, uno dei leader del gruppo degli scommettitori slavi, detti «zingari», anche lui legato al «gruppo» di Signori. Gli altri due arrestati, Cosimo Rinci e Fabio Quadri, sarebbero invece i perni di una nuova organizzazione attiva su partite di serie minori (sotto esame 50 del 2013). Per una partita di B sul piatto anche 200/300mila euro.