Clima disteso, code ordinate ai seggi, partecipazione molto più alta delle aspettative. Ecco la realtà come da comunicato stampa – forse qualcuno sarà meno rilassato questa sera quando si conoscerà il nome del prossimo sindaco di Milano.

Sembra il sabato del villaggio, con le primarie più belle d’Italia. Anzi del mondo: pare che ieri in fila ai nove seggi aperti siano stati visti anche molti cittadini cinesi (complessivamente hanno votato 7.750 persone, il 4% di stranieri). Sui social network si scherza, è anche buon segno, significa che a sinistra certe cose non si possono (o potrebbero) pensare: «Alle plimalie mi dicono che esselci tanti milanesi di telza genelazione che votale pel la lolo città». E ancora: «Da smentirsi la notizia che Mao sia dato al 7% alle primarie di Milano». Ma c’è anche chi insinua la teoria del complotto, con tanto di documentazione fotografica.

La sindrome cinese che ha reso piccante il primo giorno di voto più di un significato ce l’ha. Il candidato Beppe Sala ha legittimamente incontrato l’Unione imprenditori Italia Cina (Uniic) e sembra che i cinesi siano rimasti piacevolmente sorpresi dall’ex manager di Expo. Lo scrivono loro stessi in un appello al voto pubblicato da un sito molto popolare nella comunità, mettendoci pure un proverbio che significa più o meno così (difficile è capire i cinesi, figuriamoci il cinese):

«La reciprocità è alla base del sentire politico in Cina da cinquemila anni». Gli imprenditori cinesi – la comunità milanese abita Milano da quasi un secolo ed è la meglio integrata in uno dei quartieri più belli e vitali della città – hanno apprezzato il fatto che il candidato Sala non ha voluto incontrare gli italiani del Comitato Vivi Sarpi che è da sempre ostile alla loro presenza (battaglia persa in partenza, giustamente). «Questa situazione deve cambiare. Questa è una grande occasione, un buon segnale per i cinesi di Milano, la scarsa partecipazione dei cinesi porta la politica italiana a disinteressarsi dei cinesi», scrivono per invitare i cinesi alla partecipazione.

Li hanno visti in fila ai seggi, qualcuno li ha anche fotografati. «La comunità cinese – ha spiegato uno degli organizzatori di un banchetto bilingue in zona Paolo Sarpi – non appoggia Sala, ci potrebbe essere un passaparola tra cittadini cinesi sul votare Giuseppe Sala, perché è molto più conosciuto grazie all’evento Expo». Insomma, votano Sala ma non c’è scandalo, c’è solo che in campagna elettorale si promette questo e quello, il difficile è essere convincenti e sembra che i cinesi si siano convinti. Il «respiro internazionale» di Milano si mercanteggia anche.

Se «complotto» è stato (come fantastica qualcuno) lo è stato alla luce del sole perché il difetto sta nel manico, cioè nelle primarie stesse (che tanto piacciono al «popolo» del fu centrosinistra). Punzecchiato al seggio, Sala, si è difeso così: «Sono anche loro milanesi, in città credo che ci sia più del 15% di immigrati. Spero di diventare sindaco e alla fine del mio mandato di non chiamarli più immigrati perché sono parte della nostra popolazione».

Ieri dispensavano serenità anche gli altri candidati. «Mi pare una grande festa democratica e popolare, sono contento di questa partecipazione» ha detto Pierfrancesco Majorino. «Speriamo che tanti milanesi vadano alle urne per arrivare così al cuore delle primarie che è il protagonismo dei cittadini – ha commentato Francesca Balzani in fila al seggio con il marito e i tre figli – e devo dire che queste primarie sono state belle e positive fin dall’inizio, credo che ce le stiano invidiando tutti».

Giuliano Pisapia, come sempre, anche ieri ha fatto buon viso a un gioco che potrebbe finire piuttosto male: «Si fanno le file oggi, immaginiamoci domani con più seggi aperti. Nel 2010 ero più emozionato, ma oggi c’è la stessa passione per Milano, per questo mi auguro che il centrosinistra qui continui a vincere e a seguire un progetto che è stato vincente in questi anni. Sono state primarie vere, belle e anche combattive». Peccato solo che quel progetto, con tutta probabilità, potrebbe avere le ore contate. Oggi i seggi aperti sono 150. Si vota dalle 8 alle 20 (info www.primarie.it e 02-84232959).