Un tesoretto da oltre un miliardo di euro. E un pezzo di storia recente del pallone italiano. Domani mattina saranno assegnati i diritti tv (anche quelli esteri) per il triennio 2018-2021, del campionato spezzatino, con tre partite il sabato, cinque di domenica e chiusura il lunedì sera. In gioco ci sono Sky a Mediaset, che per il triennio 2015-18 si azzuffarono tra ricorsi, multe e visite alla procura di Milano, c’è l’incognita Antitrust e alcune possibili sorprese (Vivendi) pronte a rovesciare il tavolo.

Sul piatto ci sono quattro pacchetti. Il primo (A) con una base d’asta da 200 milioni di euro, riguarda i diritti satellitari per le partite di Juventus, Milan, Inter, Napoli, le tre neopromosse dalla B e il club con utenza più bassa; poi quello B, sempre da 200 milioni di euro, per le trasmissioni sul digitale terrestre delle gare delle squadre citate nel pacchetto A. La busta C invece riguarda i diritti di trasmissione sul web, con due sotto pacchetti (C1 e C2), ognuno con quattro tra le squadre citate nei due precedenti pacchetti. Infine c’è l’opzione D, unica per prodotto e non per piattaforma: esclusiva delle altre 12 squadre, compreso le due romane e la Fiorentina, costo da 400 mln di euro complessivi. Ma prima dell’asta c’è stata la conta degli scontenti. La Lega inizialmente voleva creare un bando che piazzasse i pacchetti non per piattaforma (digitale terrestre, satellitare e web) ma per prodotto, materiale in esclusiva, come in Germania e Inghilterra.

Ma per l’antitrust sarebbe stata ostacolata la concorrenza. Quindi, formula ibrida con quattro pacchetti (tre per piattaforma) che ha deluso Sky (per confermare l’offerta attuale dovrà spendere 700 mln, 200 in più rispetto a tre anni fa, per sviare l’offensiva di Amazon Prime, Performe, Telecom-Vivendi o Discovery Channel) e Premium Mediaset, con conti in rosso e che ritiene avvantaggiata Sky. E poco felici per il bando di Lega e di Infront sono state anche alcune società di A. Sabato c’è il rischio che l’asta veda solo sedie vuote. Nel caso, carte rimescolate e diritti venduti per prodotto. Oppure, piano C; canale tematico (Serie A Channel) che sarebbe ceduto alle tre piattaforme, a prezzo unificato.