Sono stati 14.522 i nuovi casi Covid-19 ieri, in leggero aumento rispetto a martedì (quando erano stati 13.318), su 175.364 tamponi effettuati. Il tasso di positività è stato dell’8,3% (in lieve risalita rispetto all’8,01% del giorno precedente). Le vittime sono state 628, un dato che ha fatto superare la soglia dei 70mila morti da quando è iniziata la pandemia, portando la cifra finale a 70.395.

LA MORTALITÀ tra gli over 85 è stata del più 47% nella prima e più 36% nella seconda, mentre nella fascia 15-64 anni è stata del più 14% nella prima fase e del più 20% nella seconda. I pazienti in terapia intensiva ieri sono diminuiti di 63 unità. In totale in rianimazione c’erano 2.624 persone; 24.546 nei reparti ordinari (in calo di 402 unità rispetto a martedì); 571.646 in isolamento domiciliare (meno 6.674).

LE REGIONI con il maggior numero di contagiati sono state il Veneto (3.357), la Lombardia (2.153), l’Emilia Romagna (1.129) e la Campania (1.067). La curva epidemica nazionale continua a ridursi ma lentamente. «L’indice di trasmissibilità Rt si attesta a 0,91 rimanendo pressoché stabile da tre settimane» ha spiegato il fisico Roberto Battiston dell’Università di Trento. Secondo la Fondazione Gimbe gli effetti delle misure restrittive adottate lo scorso 3 novembre si stanno affievolendo, tanto che nell’ultima settimana c’è stata un’inversione di tendenza con casi in aumento in sei regioni: Basilicata, Calabria, Lombardia, Marche, Sardegna e Valle d’Aosta. L’aumento più significativo in Sardegna (più 8%) e Marche (più 7,4%).

LA VARIANTE INGLESE del Covid-19, intanto, è stata rilevata a Loreto nelle Marche: una famiglia di tre persone è finita in isolamento ma nessuno di loro risulta avere avuto contatti diretti o indiretti con il Regno unito. Nella cittadina del santuario (attualmente senza pellegrini) la situazione resta tranquilla: su 13mila abitanti ieri si contavano 50 positivi.

Il commissario straordinario all’emergenza, Domenco Arcuri, ieri ha fatto il punto sulla campagna vaccinale, a quattro giorni dal V-day: «In terapia intensiva c’è solo lo 0,4% dei casi, la curva dei contagi è stabile, in congelamento progressivo. Il tasso di positività non era così basso dal 20 ottobre. Ma i sacrifici devono continuare, dobbiamo evitare la terza ondata. L’approvazione del vaccino in soli dieci mesi è un risultato straordinario della scienza, per il vaiolo ci vollero 92 anni».

LE PRIME VACCINAZIONI scatteranno anche in Italia domenica prossima, in contemporanea con il resto d’Europa: «Sarà un giorno simbolico – ha ribadito Arcuri -. Nel paese saranno disponibili 9.750 dosi. Pfizer ha assicurato che nella settimana che inizierà il 28 dicembre invierà altre 450mila dosi, che saranno portate dall’azienda stessa agli oltre 300 punti individuati. I destinatari saranno 1,8 milioni di persone a rischio: medici, infermieri, personale sanitario, ospiti delle Rsa». E sulla polemica sollevata dalla scelta di utilizzare siringhe Luer lock, costose con due soli fornitori, ha replicato: «Sul sito dell’Aifa viene spiegato che vanno usate quelle che abbiamo acquistato. Il vaccino ci sarà per tutti, gratis ma non obbligatorio».

LE FORNITURE INIZIALI del farmaco Pfizer-Biontech dovrebbero arrivare entro Natale. I tir dell’azienda stanno lasciando in queste ore il Belgio, dai confini italiani saranno scortati dalle forze dell’ordine fino all’ospedale Spallanzani di Roma. Le dosi saranno distribuite sabato ai 21 siti principali di riferimento. Per questa operazione entrerà in campo la Difesa con Aeronautica, Esercito e Marina per l’operazione Eos.

L’OBIETTIVO, dichiarato dal premier Giuseppe Conte, «è arrivare a 10 o 15 milioni di cittadini per avere un impatto significativo. Dovremmo arrivarci ad aprile. Un rifiuto di massa è un’ipotesi residuale, se sorge il problema vedremo». Delle 9.750 dosi iniziali una parte sarà trasportata a Pratica di Mare dove 5 aerei delle forze armate raggiungeranno le mete più lontane. I restanti vaccini raggiungeranno le destinazioni via terra con un impegno complessivo di 60 autoveicoli e circa 250 militari. Nella seconda fase saranno ancora le forze armate a trasportare i vaccini in tutta Italia.