Produzione inusuale in tempi di trap imperante, l’esordio discografico del romano Arnaldo Santoro in arte Ainé ha i tratti decisi del contemporary soul che mescola a suoni sintetici sonorità vintage ’70, testi interessanti e – vivaddio – una certa ricerca melodica. Sul talento scommette una major – ed è una sorpresa – e non ha dubbi Giorgia che l’ha voluto per un duetto (Stay) a chiusura del suo ultimo lavoro Pop heart. Un curriculum di rispetto: l’accademia di musica a Roma, la Venice Voice Academy di Los Angeles e il Berklee College of Music di Boston non si frequentano per caso, e il risultato sono le undici e solide tracce inserite in Niente di me. Prodotto  arrangiato insieme a Emanuele Triglia e Alessandro Donadei, ondeggia sicuro tra stili. È jazz e pop, caldo e avvolgente, funk e uptempo: «Non ascolto la radio, io non seguo le mode» è la dichiarazione d’intenti nel testo di Fatti così. Da solo o con qualche compagno di viaggio – Willie Peyote nella bella Parlo piano, Mecna in Mostri – Ainé – ha tutti i numeri per diventare un più che promettente «caso» musicale nei prossimi mesi.