Il “grandissimo sgomento” del ministro per la Salute Beatrice Lorenzin anche questa volta è ampiamente condivisibile.

In seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Parma, i carabinieri del Nas della città emiliana ieri hanno arrestato 19 persone tra medici e imprenditori del settore farmaceutico, altre 75 persone risultano indagate e 17 aziende sono accusate di attività illecite (sono state sequestrate due società e 470 mila euro in contanti). Questo per cominciare. Perché altre decine di perquisizioni sono in corso in tutta Italia.

I reati contestati sono pesantissimi: associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio attraverso la commissione di abuso d’ufficio, peculato, truffa aggravata e trasferimento fraudolento di valori.

L’inchiesta è stata ribattezzata “Pasimafi”, dal nome dello yacht che un noto professore, secondo gli inquirenti, si sarebbe fatto regalare in cambio di “favori”.

Si chiama Guido Fanelli. Ordinario di anestesia e rianimazione all’università di Parma, è stato uno degli estensori della legge 38 del 2010 sulla terapia del dolore e titolare di incarichi pubblici di altissimo livello (presidente della stessa commissione istituita dal 2008 al 2015 e già relatore del Piano oncologico nazionale del 2008).

Per gli inquirenti sarebbe lui il “perno di un articolato sistema corruttivo realizzato per incamerare somme di denaro e beni di ingente valore, attraverso l’asservimento delle relative funzioni pubbliche agli interessi commerciali di alcune aziende farmaceutiche interessate a creare una zona di influenza su pubblici ufficiali per la promozione e la diffusione illecita dei relativi prodotti farmaceutici”. La solita (brutta) storia, vecchia almeno quanto il Sistema sanitario nazionale italiano. L’azienda sanitaria di Parma ha già sospeso i medici coinvolti nell’inchiesta.

Nello stesso procedimento il Gip ha anche avviato le procedure per arrivare all’interdizione di altri cinque indagati (tra cui un dirigente del ministero della Salute, tre medici dirigenti e un imprenditore) coinvolti a vario titolo – scrivono i Nas – “con condotte correlate alle azioni poste in essere dal citato sodalizio criminale e l’emissione di analoghi provvedimenti interdittivi per le case farmaceutiche ed industrie di dispositivi medici coinvolte nelle attività illecite”.

Tra le altre accuse, forse la più grave è che alcuni tra gli indagati avrebbero condotto “sperimentazioni cliniche illegittime su ignari pazienti” per sviluppare ricerche e raccolte dati che servivano alle industrie per divulgare l’efficacia dei propri prodotti farmaceutici”, spesso nell’ambito di congressi medici organizzati ad hoc e pagati dalle stesse industrie.

L’elenco delle industrie fornito dai Nas dà l’idea della ragnatela di presunti rapporti illeciti su cui sta indagando la procura emiliana: Alteco Medical, Spindial Spa, Ibsa Institute Biochimique, Ibsa Farmaceutici Italia, Grunenthal Italia, L.Molteni & C., Aziende chimiche riunite Angelini Francesco, St.Jude Medical Italia, Advanced Medical System Group, Medinat, Emphasis Srl e Fedra congressi (Grunenthal Italia ha dichiarato “totale estraneità ai fatti riportati dagli organi di stampa”).

Beatrice Lorenzin, sgomento a parte, non può fare altro che augurarsi che l’inchiesta non riservi altre sorprese. “Non posso pronunciarmi oltre quello che è già uscito sugli organi di stampa. Stiamo seguendo con grande attenzione lo sviluppo dell’inchiesta, perché ovviamente i capi di imputazione sono gravissimi e colpiscono personaggi noti del mondo scientifico. Si tratta di uno dei settori più delicati che riguarda il fine vita delle persone e noi ci teniamo moltissimo”. Poi una precisazione che nulla toglie alla gravità delle accuse: “Il professor Fanelli non è più a capo della Commissione sulla terapia del dolore, è stato sostituito nel 2015”.

Meno prudenti le considerazioni del Codacons. “Il blitz della procura di Parma – si legge in una nota – conferma in pieno i nostri sospetti sui rapporti ambigui esistenti in Italia tra medici e aziende dei farmaci”. Il presidente Carlo Rienzi invita la procura di Parma ad estendere le indagini anche al mercato dei vaccini.

AGGIORNAMENTO DEL 14 GENNAIO 2019

Il testo dell’articolo è stato modificato per l’accoglimento della richiesta di esercizio del diritto all’oblio di uno dei soggetti indicati.