“Di fronte alla situazione di emergenza”, la città di Parigi aprirà un campo profughi “umanitario”, nel rispetto delle “norme Onu”. Lo ha annunciato ieri la sindaca della capitale, Anne Hidalgo. Il luogo sarà reso pubblico “nei prossimi giorni” e il campo – che potrebbe anche avere più di una sede – dovrebbe essere pronto tra un mese e mezzo. “Ce la metteremo tutta”, ha detto la sindaca. Hidalgo ha citato esplicitamente “il modello” della Grande-Synthe, nel Nord (non lontano da Calais), dove il sindaco Verde Damien Carême ha aperto, in collaborazione con Médecins sans frontières e delle associazioni umanitarie (in primo luogo Utopia56), un’area con piccole costruzioni in legno e luoghi di vita comuni, il primo campo umanitario che in Francia rispetta le norme Onu. Adesso lo stato ha preso il controllo di Grande-Synthe, finanziando il progetto con 4 milioni di euro, ma l’intenzione è di ridurne le dimensioni (oggi ospita 800 persone e dovrebbe a termine venire ridotto a 300).

Il comune di Parigi ha individuato dei terreni comunali, sembra nel nord di Parigi, cioè nei quartieri più popolari. Questo non mancherà di suscitare polemiche. In questa parte della capitale nel corso degli ultimi mesi si sono formati vari accampamenti improvvisati, poi evacuati. Un anno fa ha avuto luogo una prima evacuazione sotto il métro aereo La Chapelle e di recente è stato evacuato un liceo in disuso, che era stato occupato, su ordine della magistratura, a cui si era rivolta la regione Ile-de-France (che gestisce gli edifici della scuola secondaria), ormai diretta dalla destra. In questi quartieri la popolazione è più aperta, più generosa. Non ci saranno le scene vergognose avvenute quest’inverno nell’elegante XVI arrondissement, quando il comune aveva annunciato la costruzione ai margini del Bois de Boulogne di alcuni luoghi di accoglienza per senza tetto (60mila persone a Parigi, mentre meno della metà trova un’accoglienza precaria per passare la notte). Un’assemblea di residenti, che il rettore dell’Università di Nanterre aveva accettato di ospitare, aveva dovuto essere bruscamente interrotta, per gli insulti violenti che venivano rivolti alla rappresentante del comune da eleganti personaggi del quartiere, che lamentavano il rischio di “un calo del prezzo del metro quadro” degli appartamenti per la presenza indesiderata dei poveri.

“È ora di accelerare – ha detto Anne Hidalgo – e dare una risposta assieme alla Prefettura di polizia, al Prefetto della regione e alle associazioni, di fronte al flusso migratorio. Abbiamo deciso di aprire un centro per accogliere degnamente i migranti”. Dovrebbe venire organizzata almeno un’accoglienza di giorno, con spazi per alloggiare anche la notte “persone che arrivano senza nulla”. Agli ospiti verranno poi proposte soluzioni di alloggio più stabili, una volta stabilita la situazione amministrativa e la possibilità di chiedere l’asilo. La maggior parte dei rifugiati che arrivano a Parigi intendono recarsi nel nord della Francia, per tentare di raggiungere la Gran Bretagna.