«Cartes, spazzatura, siete la dittatura». Migliaia di persone manifestano dall’altroieri in Paraguay contro la riforma costituzionale voluta dal presidente Horacio Cartes che gli consente la rielezione. La tensione è alle stelle e aumenta di ora in ora. La polizia ha usato ripetutamente la mano pesante. Un giovane manifestante di opposizione, Rodrigo Quintana, di 25 anni, è stato ucciso con un colpo alla testa dopo l’irruzione dei poliziotti nella sede del Partido Liberal (Plra). Secondo i testimoni sarebbe stato ucciso a sangue freddo e anche il comunicato del ministero dell’Interno ha affermato che «presumibilmente» a ucciderlo sarebbe stato un poliziotto.

I MANIFESTANTI hanno dato fuoco al Congresso. Secondo il senatore Eduardo Petta la manifestazione si stava svolgendo in modo pacifico quando la polizia ha cominciato a reprimere, ferendo con bombe lacrimogene, proiettili di gomma e idranti deputati, diversi giornalisti e passanti. Le cose sono precipitate dopo i primi spari. Almeno 211 i detenuti, fra i quali anche quattro minorenni. Ferito al volto anche il deputato del partito liberale Edgar Acosta.

LE MANIFESTAZIONI hanno preso avvio dopo il voto di 25 senatori a favore del progetto di riforma costituzionale, votato anche dai sostenitori dell’ex vescovo dei poveri ed ex presidente Fernando Lugo. Lugo, appoggiato dalla sinistra del Frente Guasu gode ancora di grande popolarità e potrebbe così tornare a candidarsi. Il suo mandato è stato interrotto da un golpe istituzionale nel 2012, orchestrato dal suo vice Federico Franco che ha tolto il puntello all’incerta maggioranza parlamentare con la quale Lugo aveva scalzato il sempiterno potere del Partido Colorado.

IL FRENTE GUASU ha emesso un comunicato in cui ha difeso la decisione come un passo importante per evitare che Lugo fosse estromesso dalla competizione politica. In questo senso ha motivato anche la decisione dei senatori favorevoli alla modifica costituzionale di riunirsi in forma segreta per stilare un nuovo regolamento interno come passo precedente alla presentazione della modifica. La modifica ad alcuni articoli della costituzione – sostiene il Frente – dovrebbe portare poi a un referendum. La riunione separata si è svolta per evitare manovre dell’opposizione che avrebbe voluto imporre norme capestro per evitare la candidatura di Lugo: per esempio dilatando di un anno la possibilità del referendum. Le elezioni presidenziali dovrebbero tenersi fra un anno. Nei giorni scorsi, i contadini sono tornati a chiedere una riforma agraria che Lugo aveva lasciato intravvedere.

PER IL FRENTE, si è così neutralizzato il piano della «minoranza neolinerista e strosnista» Stroessner è stato il feroce dittatore che ha represso il paese negli anni bui del piano Condor fino al 1992, lasciando oltre 400 scomparsi, più di 18.000 torturati e oltre 20.000 esiliati. Da allora, dalla costituzione è stata proibita la rielezione dei presidenti.

LA RIUNIONE SEGRETA è stato il principale motivo per cui l’opposizione ha organizzato le manifestazioni. L’approvazione da parte del Senato è il primo passo verso la rielezione. Il progetto dev’essere ratificato dalla Camera, dove Cartes ha la maggioranza e la votazione avrebbe dovuto tenersi ieri, ma è stata rinviata a causa dei disturbi. Nell’agosto del 2016, il Parlamento aveva rigettato una proposta simile e una norma stabiliva che il tema non avrebbe potuto essere ripresentato. Cartes ha accusato i media e i «professionisti della politica» di aver provocato gli atti di violenza. Da Cuba, dov’è ricoverato, il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha inviato il Segretario dell’Osa Luis Almagro a occuparsi del Paraguay e non del Venezuela.