Una lunga rampa porta all’Ex Opg Je so’ pazzo di Napoli: all’ingresso ieri mattina c’era la fila per registrarsi ai tre tavoli che scandivano la prima sessione di lavori dell’assemblea nazionale di Potere al popolo. Oggi ci sarà la giornata conclusiva in cui si tireranno le somme di un programma politico condiviso e si voteranno gli assetti organizzativi che porteranno Pap al primo congresso, a settembre.

C’È CHI SI È MESSO IN VIAGGIO in camper dalla Toscana, gli accenti sono i più diversi, dal siciliano al piemontese, al veneto: in 160 hanno dormito negli spazi, attrezzati per l’occasione, di quello che una volta era un convento, poi riconvertito in manicomio giudiziario, altri si sono distribuiti tra b&b e case di attivisti. Attraversando i primi due cortili, si accedeva ieri alle aree dove si svolgevano i dibattiti. Nell’atelier di pittura si discuteva di comunicazione e della piattaforma internet che servirà da punto di raccordo tra i territori, intanto è stato già attivo il forum sul sito di Potere al popolo.

NELL’EX SALA CINEMA dell’Opg, riconvertita in spazio teatrale, si è lavorato su conflitti e mutualismo. Andrea da Piacenza ha spiegato: «Il welfare in Italia è diventato un meccanismo assistenziale affidato al Terzo settore, dentro il capitalismo e le grandi strutture economiche che lo gestiscono. Noi invece vogliamo costruire risposte ai bisogni ma anche conflitto sociale aprendo vertenze con il privato e il pubblico, attuando il controllo popolare. Realizzeremo un manuale di pratiche solidali da utilizzare come cassetta degli attrezzi di Pap per realizzare sui territori Case del popolo, attività sociali come gli ambulatori popolari o gli sportelli legali, casse di resistenza». Il gruppo di Torino sta invece sviluppando un’app: un supporto collettivo che aiuti i lavoratori digitalizzati, che hanno necessità di rispondere alle chiamate per non venire esclusi dalle piattaforme economiche.

IL TAVOLO PIÙ SEGUITO è stato quello dedicato ai modelli organizzativi: la folla si è assiepata in uno dei cortili recintati dove gli internati passavano le ore d’aria. Michele ha un accento romano ma vive in Alto Adige: «Da noi quando la sinistra si riunisce si presentano in due, quando abbiamo proiettato il film Il giovane Marx erano più di duecento. Ripartiamo da Marx e dall’organizzazione». Dai rappresentanti di Pap a Madrid e Parigi (sono 15 i nodi all’estero) arriva la richiesta di una segreteria organizzativa internazionale. Salvatore Prinzi, dell’Ex Opg, spiega: «Dobbiamo dedicare il tempo ad agire per ricostruire il tessuto sociale, utilizzando anche con gli strumenti del mutualismo». Oltre mille persone discutevano e confrontavano appunti per la sessione del pomeriggio, dedicata ai temi politici: Europa e migrazioni; lavoro; welfare e diritti; ambiente.

«IL NOSTRO OBIETTIVO – commenta Viola Carofalo, portavoce di Pap – è redigere un documento politico e organizzativo che sintetizzi la voce di migliaia di persone e di centinaia di territori. La campagna di adesione partirà ai primi di giugno: ci conteremo e individueremo il corpo collettivo che poi sarà chiamato a esprimersi sui futuri passaggi, attraverso la piattaforma informatica e le assemblee, in modo democratico e condiviso. Si tratta di continuare il nostro processo, allargarlo, consolidarlo».

Stamattina ci sarà la riunione plenaria, interverrà anche il sindaco Luigi de Magistris, che venerdì all’assemblea congressuale di Dema ha annunciato la disponibilità ad aprire il suo movimento a un’aggregazione più larga. Il segretario di Rifondazione, Maurizio Acerbo, presente all’Ex Opg, ha partecipato al dibattito di Dema: «Se con l’iniziativa di de Magistris si è cominciato a prefigurare il quarto polo, con Pap abbiamo fatto passi avanti come movimento politico sociale per costruire l’alternativa. Rifondazione lavora a una confluenza tra forze antisistema di sinistra. Chiediamo a de Magistris un impegno diretto accanto alla componente movimentista di Pap per costruire un argine sia alla maggioranza di governo di destra che all’opposizione pro establishment».