Sono stati 15.204 i nuovi casi Covid in Italia ieri su 293.770 test effettuati, 467 le vittime. Il tasso di positività è salito al 5,17% rispetto al 4,1% di martedì. I ricoveri in terapia intensiva sono diminuiti di 20 unità, in totale in rianimazione ci sono 2.352 persone. Nei reparti ordinari sono invece ricoverati 21.161 pazienti, in calo di 194 unità rispetto a martedì. La regione con il maggior numero di nuovi casi è stata il Veneto (2.385) seguita da Lombardia (2.293) e Lazio (1.338). Oltre 2milioni 500mila gli italiani infettati da inizio pandemia.

Raggiungere l’immunità di gregge entro la fine dell’anno è un obiettivo ancora possibile secondo il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, Giorgio Palù: «Si stima – ha spiegato – che ci voglia circa il 65% di soggetti vaccinati per proteggere anche quelli che non possono vaccinarsi. Per arrivare a circa 40 milioni di vaccinati si puntava all’autunno. Vaccinando 200/300mila persone al giorno ci porteremmo in linea con le previsione per la fine d’anno».

Per riuscirci è necessario avere nuovi sieri: «Anche altri vaccini sono al vaglio dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco – ha proseguito – come lo Sputnik V russo, il cinese di Sinovac, quello Johnson&Johnson che potrebbe essere pronto a marzo». Entro domani l’Ema dovrebbe dare l’ok al farmaco Astrazeneca: «I dati su questo vaccino non sono ben rappresentati nella fascia di età over 65. Quando è uscito Lancet, nel novembre 2020, c’erano pochi casi, che poi sono stati incrementati, ma è oggetto di valutazione».

E poi c’è l’italiano Reithera: «Sarà possibile somministrarne alcuni milioni di dosi ma non prima di settembre – ha spiegato Palù -. Potrebbero integrare la disponibilità di oltre 200 milioni di dosi che era stata messa in preventivo ma che sta ritardando. Nasce su una piattaforma tecnologica ideata in Italia: utilizza come vettore un virus da un primate, come l’Astrazeneca. Ma dobbiamo puntare anche sugli anticorpi monoclonali, con un’efficacia dell’80% nel prevenire i ricoveri in ospedale».

Infine, è stata annunciata ieri la nascita del Consorzio italiano per la genotipizzazione e fenotipizzazione del virus Sars-CoV-2, una rete di monitoraggio che permetterà di seguire l’evoluzione del coronavirus e della risposta immunitaria alla vaccinazione, il coordinamento affidato all’Istituto superiore di Sanità. «Il consorzio sarà utile non solo per la pandemia attuale ma per il gruppo di ricerca che continuerà a lavorare su nuove epidemie» ha spiegato il viceministro Sileri.