Dopo le dichiarazioni di inizio aprile («Il popolo ebraico ha diritto a uno Stato almeno in parte della propria patria ancestrale») e dopo aver concesso – prima volta nella storia – i cieli sauditi al transito di voli da e per Israele, l’erede al trono di Riyadh Mohammed bin Salman ha dato di nuovo voce ai buoni rapporti che intercorrono tra petromonarchia e Stato ebraico.

Secondo la tv israeliana Channel10, durante il suo viaggio negli Stati uniti del mese scorso, il delfino saudita ha accusato la leadership palestinese di tirarla per lunghe nell’accettare il cosiddetto «accordo del secolo» che Trump starebbe preparando, dopo il riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele.

E che consisterebbe nell’annacquamento della questione palestinese in un più ampio accordo di normalizzazione dei rapporti tra mondo arabo e Israele. «Negli ultimi decenni la leadership palestinese ha perso un’opportunità dietro l’altra – ha detto in un incontro con organizzazioni ebraiche Usa – e rigettato tutte le proposte di pace. È tempo che i palestinesi accettino il negoziato oppure stiano zitti e smettano di lamentarsi».