“Non un papa straniero, ma un italiano”: chiarisce subito Leoluca Orlando. Perché la scelta di Adham Darawsha, medico quarantenne di origine palestinese appena nominato assessore alle culture, per il sindaco rappresenta il segno di una città dove non ci sono barriere e non ci sono migranti, ma, come ama ripetere spesso, “ci sono solo palermitani”. “Adham ha una grande esperienza internazionale: parla arabo, ebraico, inglese, tedesco e benissimo il siciliano: è la persona giusta per affrontare la sfida di fare di Palermo la capitale delle culture”, dice Orlando.

Da 20 anni a Palermo, Darawsha due anni fa ha preso la cittadinanza italiana. Si è diplomato a Nazareth e si è laureato in medicina generale. Dal 2013 al 2018 è stato presidente della Consulta delle culture, un parlamentino che rappresenta tutti i migranti residenti a Palermo. “Sono arrivato qui dopo aver girato un po’ l’Italia – racconta – Amo questa città. Ieri sono tornato dopo un po’ di tempo passato fuori e le prime cose che ho cercato sono state un’arancina e un cannolo. Più palermitano di così”. Ora il nuovo ruolo. “Il mio impegno sarà in continuità con l’esperienza di ‘Palermo Capitale della Cultura’ e ‘Manifesta’, un’esperienza che è un valore aggiunto – afferma – Cultura intesa come diversità tra le comunità e Palermo è una città ricca di culture, di religioni, di monumenti, di gastronomia e ci auguriamo di rendere più fruibile questo patrimonio”.

Per Darawsha “l’obiettivo è quello di usare la cultura come ponte con cui costruire il senso di comunità, usare la cultura per avvicinare le persone e creare quel senso di comunità che il Paese ultimamente ha smarrito: la cultura come collante, come strumento per costruire un identità comunitaria e una identità”. Gelida la reazione dei leghisti in consiglio comunale: “Siamo disponibili a collaborare per far sì che i valori culturali e tradizionali di Palermo e dei palermitani vengano, anche attraverso il suo contributo, esaltati e valorizzati”.

Darawsha è uno dei sei nuovi assessori nominati da Orlando che ha confermato solo due degli otto componenti della ex giunta: un rimpasto condiviso dalla coalizione. In squadra rientra Giusto Catania di “Sinistra comune”, già assessore nella passata consiliatura.