Le vecchie automobili diesel che gli europei non vogliono più finiscono per inquinare l’Africa, con conseguenze drammatiche secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Si calcola che ogni anno tra i 3 e i 4 milioni di veicoli arrivano sulle strade africane. Secondo un rapporto sui legami tra inquinamento e mortalità pubblicato da «Lancet», il Kenia sarebbe uno dei paesi più colpiti. La rivista inglese, per il solo anno 2015, stima che l’inquinamento dell’aria abbia provocato circa 58 mila morti (il 20% di tutti i decessi). Nella capitale, Nairobi, il traffico automobilistico è responsabile del 90% dell’inquinamento atmosferico. In tutta l’Africa, secondo un rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia, entro il 2050 il parco automobilistico raddoppierà e ci saranno in circolazione 2 milardi e mezzo di veicoli. In Kenia, dove, come quasi in tutto il continente, non esiste l’industria automoblistica, il 99% delle auto sono importate e «d’occasione». La maggior parte sono vecchi diesel che in Europa non potrebbero nemmeno circolare (in Uganda l’età media di un auto sfiora i 17 anni). L’esplosione di questo mercato dell’usato sposta una cifra che si avvicina ai 15 miliardi di euro