Teredo navalis è il nome di un mollusco che si nutre del legno delle navi. È uno dei quasi invisibili elementi di Venezia e della sua laguna, un ambiente che ha un suo suono, una topofonia, un’identità sonora che esprime tutta la ricchezza e la complessità di un paesaggio che difficilmente ci accade di ascoltare. Enrico Coniglio, musicista e urbanista, che da anni esplora questi luoghi di confine tra terra e acqua, ha catturato i movimenti di flora e fauna, un’ecosistema vivissimo e cangiante, che esiste nel margine, sempre a rischio di scomparire. L’uomo se ne tiene a distanza, osserva, solo raramente esprime una minaccia. In questo caso registra: lavorando soprattutto di notte, nell’area tra Murano e Sant’Erasmo, la laguna nord, utilizzando idrofoni e sensori elettromagnetici, captando il respiro di ciò che si trova sotto la superficie dell’acqua. Il field recording confluisce nell’elettronica, in suoni ambient e droni, che rivelano la profondità di un habitat in continua trasformazione, sconosciuto a chi segue gli estenuati itinerari della città turistica. Il disco esce per l’etichetta tedesca Gruenrekorder, specializzata in lavori sonori legati all’ambiente e alla natura.