Divieto di dimora a chi proviene dall’Africa senza certificato medico. È la «ricetta» anti-Ebola del sindaco leghista Massimo Bitonci. L’ha annunciata in un video di 32 secondi dal suo profilo FB e oggi dovrebbe diventare una vera e propria ordinanza con tanto di segnalazione alla prefettura per i «fuorilegge». Una misura che Bitonci auspica sia condivisa da tutti i colleghi del Veneto, perché «dobbiamo difendere la nostra gente». L’ordinanza viene motivata così: «Il sindaco è l’autorità sanitaria locale e può emanare ordinanze specifiche, qualora si verifichino emergenze sanitarie o di igiene pubblica. Il crescente allarme causato dall’epidemia di Ebola, unitamente alla diffusione nel territorio comunale di malattie da tempo debellate, quali per esempio la scabbia, con particolare rischio per i minori, gli agenti delle forze dell’ordine e i sanitari, impongono misure straordinarie. Per questo stiamo lavorando ad un’ordinanza che vieti la dimora a Padova, anche occasionalmente, di persone provenienti da Paesi dell’area africana, se non in possesso di certificato attestante lo stato di salute». I trasgressori, promettono dal comune, «saranno segnalati al prefetto»

Naturalmente, Bitonci non ha la minima intenzione di discriminare né di negare il diritto alla cura. Semplicemente, declina il lighismo di San Marco con il pretesto di Ebola. E aggiunge un nuovo diktat sindacale alla collezione cominciata a giugno: sono una trentina le ordinanze firmate in tre mesi che spaziano da «È vietato fissare o appoggiare bici o motorini agli arredi urbani, agli alberi, ai pali, ai monumenti e a altri manufatti pubblici non destinati allo scopo» fino a quella contro i mendicanti e alla riedizione della «guerra agli spritz» nelle piazze del centro.

Padova, comunque, è in prima linea sul fronte Ebola, direttamente in Sierra Leone: nel distretto del Pujeun opera il team di Cuamm Medici con l’Africa, l’ong che da oltre 60 anni fa del diritto alla salute per tutti la sua «missione». Giovanni Putoto e Matteo Bottecchia hanno appena raggiunto i cinque medici che lavorano anche nel centro di isolamento a Zimmi. E suonano un po’ paradossali – alla luce dell’ordinanza Bitonci – le parole del governatore (leghista) Luca Zaia come viatico: «Con tutti gli altri coraggiosi volontari del Cuamm che si stanno prodigando per fronteggiare Ebola e curare le persone colpite in Africa sappiano che la Regione è e sarà orgogliosamente al loro fianco i ogni modo possibile». Intanto, domani è in programa summit sull’Ebola con più di 200 tra dirigenti sanitari, medici, tecnici ed esperti. Si riuniranno all’ospedale Fracastoro di San Bonifacio (Verona) a fare il punto della situazione, anche con l’assessore regionale Coletto che è leghista ma sembra molto più istituzionale e meno propagandistico di Bitonci.