La Casa Bianca ha affermato di voler inviare pagamenti in contanti direttamente agli americani: si tratterebbe di un provvedimento di 850 miliardi di dollari in ulteriori stimoli per sostenere l’economia.

«Stiamo cercando di inviare degli assegni immediatamente – ha detto il segretario al Tesoro Steve Mnuchin – E intendo ora, nelle prossime due settimane». Mnuchin ha dichiarato che l’amministrazione sta parlando al Congresso, in modo da attutire il colpo economico della pandemia.

Il pacchetto include anche sostegno alle imprese, grandi e piccole, e aiuti al settore aereo.  Per cercare di stabilizzare ulteriormente l’economia il Dipartimento del Tesoro e la Federal Reserve hanno fatto un passo per rendere più facile per le aziende accedere a un prestito, e la Casa Bianca ha dato maggiore flessibilità ai contribuenti per ritardare i pagamenti delle tasse previsti per 15 aprile.

Il pacchetto da 850 miliardi si andrebbe ad aggiungere a un altro pacchetto da oltre 100 miliardi approvato dall’Assemblea per fornire i congedi per malattia retribuita, sussidi di disoccupazione e altri ammortizzatori per i lavoratori colpiti dalla crisi.

«Vogliamo avere una grande infusione invece di passare piccoli aiuti ogni due giorni –  ha dichiarato Trump – Stiamo andando alla grande, ed è così che sarà. La cosa migliore che possiamo fare è sbarazzarci del virus. Una volta sparito, si aprirà di nuovo come nessuno ha visto».

Sulla sua risposta all’emergenza Trump ha cambiato la narrativa, affermando di avere «sempre saputo che questa è una pandemia da molto prima che fosse chiamata pandemia».

Fuori dalle conferenze stampa Trump impiega il tempo attaccando su Twitter i poteri locali e la Cina, nemici individuati come causa di tutti i problemi.

Alla domanda dei giornalisti riguardo il suo uso della denominazione di «virus cinese», invece che coronavirus, Trump ha affermato che è la sua giustificata risposta alla diffusione da parte della Cina di teorie cospirative sull’esercito Usa e il coronavirus.

«Non ho detto niente di sbagliato, devo chiamarlo da dove proviene.  E viene dalla Cina», ha detto Trump, mentre tutti i media di destra gli fanno eco rinominando il virus in senso geopolitico.

Riguardo i governatori Trump li ha esortati a cercare di procurarsi i propri respiratori da soli senza aspettarsi aiuto da Washington, e su Twitter ha sottolineato che Andrew Cuomo, governatore di New York, dovrebbe fare di più.

Sin dall’inizio della crisi Trump e Cuomo sono emersi come le due figure principali e con approcci opposti nel tentativo di limitare la diffusione del coronavirus.

Sempre su Twitter Cuomo ha risposto a Trump: «Io devo fare di più? No,TU devi fare qualcosa! Dovresti essere il presidente. Felice di fare anche il tuo lavoro. Dammi il controllo del genio militare e comincerò da lì».

La rabbia di Cuomo nasce dalla preoccupazione scaturita dai grafici nei quali si mostra che il picco verrà raggiunto a New York State in 45 giorni, e che lo Stato, numeri alla mano, non ha le risorse per farvi fronte, per riuscirci ha bisogno dell’aiuto del potere federale per acquistare più respiratori, assumere più personale medico, fare più tamponi.

Anthony Fauci, direttore dell’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive, alla domanda sulla previsione di Cuomo di un picco in 45 giorni nello stato che governa, anche senza impegnarsi su i numeri ha affermato che «è possibile».

Fauci ha spiegato che potrebbero volerci settimane prima di sapere se le misure intraprese in Usa stanno avendo un effetto, ma che probabilmente «vedremo una gobba anziché un picco» date le misure che si stanno adottando con un «approccio globale», dalle restrizioni ai viaggi all’assistenza finanziaria.

Un’ora dopo il sindaco di New York Bill De Blasio ha annunciato ai newyorchesi di prepararsi alla possibilità di un ordine di lockdown nelle prossime 48 ore.