Incrociano le braccia da sabato i lavoratori della Ozon, l’azienda leader in Russia nel settore dell’online retailer, paragonabile come peso economico e influenza ad Amazon nei paesi occidentali. Con questo sciopero, il primo organizzato nella categoria nella Federazione, si intende protestare contro la revisione delle forme di pagamento delle corse dei trasportatori realizzata dalla società a settembre che, come afferma la Confederazione del lavoro russa, «porta alla perdita secca di quote di salario che vanno dai 5mila ai 15mila rubli mensili (80-220 euro)». Su questo punto particolare l’azienda ha deciso ieri sera di firmare un accordo che recede dalla revisione dei sistemi di pagamento. «Una vittoria importante – afferma Boris Kravcenko presidente del sindacato – che darà ancora più forza ai lavoratori della logistica per combattere altre importanti battaglie». Infatti i lavoratori della Ozon, per lo più giovani sotto i 30 anni, sono decisi a dar battaglia non solo sul salario ma anche sui ritmi e le condizioni di lavoro.

Складской комплекс OZON.ru в Твери

I corrieri chiedono infatti «l’introduzione di vari tipi di supplementi per le corse, dei rimborsi sui costi della benzina e il divieto ai corrieri di svolgere compiti all’interno dei magazzini dell’azienda oltre che la ridefinizione dei ritmi delle consegne» un vero piano di battaglia in 10 punti.

Ozon Russia che nel terzo trimestre dello scorso anno ha evaso una media di oltre 75mila ordini al giorno con punte di oltre 130mila, teme ora che la febbre rivendicativa si allarghi ad altre regioni del paese.

I lavoratori della logistica russa sono alle loro prime iniziative ma sembra stiano imparando presto quanto il settore sia strategico per tutta la catena del commercio internazionale contemporaneo.