Una band metal senza chitarre? Gli Ottone Pesante, inventori del brass metal, ci dimostrano che si può fare benissimo a meno degli strumenti classici della tradizione metallara. Il trio composto da Paolo Raineri alla tromba, Francesco Bucci al trombone e Beppe Mondini (ora alla batteria dopo aver sostituito Simone Cavina, presente nel primo ep) ha riscosso finora molti apprezzamenti, soprattutto dopo il centinaio di concerti in giro per l’Europa (più il tour come sezione fiati dei Calibro 35). Musicisti eccellenti, coinvolti in svariati progetti di peso (da Nada, a Iosonouncane, ai Baustelle, agli Scisma), che ci presentano la colonna sonora ideale per l’arrivo dell’apocalisse. I riff alla Meshuggah e l’uso del doppio pedale hanno un che di marziale, ma il suono degli ottoni ricorda melodie (e malinconie) balcaniche, in fondo c’è solo il mare a dividere la Romagna dalla Jugoslavia. La produzione del disco, registrato tra Forlì e Londra, è dell’ottimo Tommaso Colliva (che ha lavorato con Muse e Franz Ferdinand, oltre che con tutti i migliori indipendenti italiani).