Meno bombe (nucleari), più scuole e ospedali. Potrebbe sembrare uno slogan d’altri tempi, invece è ciò che pensano 8 italiani su 10. Lo rivela un recente sondaggio commissionato da Greenpeace alla società Ipsos. Cinque quesiti sul tema sono stati inseriti nella rilevazione statistica continuativa che l’istituto realizza dal 2004. Hanno risposto mille individui, selezionati secondo criteri statistici che li rendono rappresentativi di circa 50 milioni di persone. L’80% degli italiani ritiene che: gli arsenali nucleari debbano essere smantellati; le bombe nucleari americane che si trovano nelle basi della penisola debbano essere ritirate; il nostro paese debba aderire al Trattato per la proibizione delle armi nucleari (Tpan). L’82% è contrario a dotare gli F-35 di capacità nucleare e quindi usarli per sganciare bombe, mentre addirittura il 95% è convinto che sia necessario tagliare la spesa per questi cacciambombardieri e destinare i soldi a rinforzare il sistema sanitario e scolastico. Sembrerebbe siano tutti d’accordo, e il governo? Il governo, invece, si prepara a spendere nel 2021 altri 6 miliardi in armamenti che, sottolineano Sbilanciamoci e Rete italiana per il disarmo che propongono una moratoria, «non ci difenderanno dalla pandemia». Anche per Greenpeace è tempo di invertire la rotta perché «un pianeta sempre più instabile è più sicuro senza armi nucleari».